L’intitolazione dell’asse viario al giudice Rosario Livatino, servitore dello stato ucciso dalla mafia, ha creato non poche polemiche a Milazzo. Nessuna contrarietà rispetto alla figura del “giudice ragazzino” ma l’amministrazione nel 2016 non aveva avallato l’intitolazione della sala consiliare ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ritenendo che questa scelta dovesse essere condivisa con la città e, successivamente,  il consiglio comunale preferì ai due giudici l’onorevole Pino Merlino per l’intitolazione dell’asse che collega la Statale 113 con il centro di Milazzo, anche in quale caso non senza polemiche.

Rosario Piraino contro il Sindaco Formica

PIRAINO ATTACCA. Oggi a togliersi il sassolino dalla scarpa è il consigliere comunale Rosario Piraino.  «Onore al giudice Rosario Livatino che ha sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia. Giusto, perciò il riconoscimento della Città di Milazzo e la relativa intitolazione di una strada – scrive  – detto ciò, non può che suscitare rammarico la decisione dell’Amministrazione che a differenza di due anni fa, quando in presenza di una proposta simile precisamente quella di intitolare l’aula Consiliare a Falcone e Borsellino, oggi si comporta esattamente all’opposto. Tutto ciò, ha il puro sapore politico, altro che sensibilità e riconoscenza ad uomini che hanno dedicato la loro vita alla legalità e la senso del dovere».

LA PROPOSTA “STRUMENTALE”. Il 14 settembre 2016 la maggioranza consiliare che all’epoca sostenava il primo cittadino (oggi su 30 sono rimasti solo 12) creò le condizioni per bocciare la mozione di intitolare l’Aula Consiliare a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino presentata dallo stesso Piraino. Una proposta ritenuta “strumentale e demagogica”, si disse. La notizia ebbe risonanza nazionale alla quale il Sindaco Formica in diverse interviste rispose testualmente: «Le battaglie contro la mafia sono una cosa seria ed i nomi di Falcone e Borsellino vanno maneggiati con cura, rispetto e piena consapevolezza. Un’intitolazione del genere si prepara, si coinvolge la città, si apre una discussione su ciò che il cancro della criminalità organizzata ha rappresentato e rappresenta per la nostra terra, si discute con i più giovani, con gli studenti e solo alla fine di una seria elaborazione, in maniera condivisa, si decide di impegnare la memoria di due eroi morti per difendere i siciliani e lo Stato. Il resto è superficialità, esibizionismo ed antimafia di facciata».

«Parole pesanti di un Sindaco – attacca Piraino – che ha utilizzato lo strumento subdolo dei numeri per una bocciatura su un tema che poco aveva a che fare con maggioranze e minoranze. Oggi con l’intitolazione dell’asse viario al giudice Livatino che ovviamente ritengo importante, ma in contrasto con l’atto di indirizzo del consiglio comunale del novembre 2017».

L’INTITOLAZIONE A MERLINO. L’aula guidata da Gianfranco Nastasi, infatti, avrebbe voluto dedicare l’arteria all’onorevole Dc Pino Merlino creando all’epoca non poche perplessità visto che l’ex assessore regionale al Turismo si spense proprio quando sul suo nome aleggiava l’ombra di tangentopoli, accuse da cui non si potè mai difendere. A contestare tale scelta furono in un comunicato stampa di fuoco i Cinquestelle e il Pci (LEGGI QUI)

IL PROGETTO LEGALITA’ Secondo il sindaco Giovanni Formica la scelta di Livatino sarebbe giunta a consuntivo di un progetto legalità a cura dell’assessorato ai Beni Culturali guidato Salvo Presti che, fra l’altro, è autore di un cortometraggio dedicato al giudice al centro di un processo di beatificazione on quanto si è sempre dichiarato “servo di Dio”.

«Una risposta che non fa altro che peggiorare la posizione di Formica – conclude battagliero il consigliere Piraino – il quale con queste giustificazioni dimostra sempre di più di fare lui politica su questi argomenti. Che legame c’è tra il progetto legalità e l’intitolazione? Vorrebbe fare credere che è stato chiesto se volevano che venisse intitolato l’asse viario a Livatino rispetto ad altri? E poi, a distanza di decenni dalla morte di questi martiri è ancora plausibile che si debba spiegare chi sono Falcone e Borsellino o Livatino per decidere o meno se intitolare loro una via? Forse era meglio non dire nulla. Non posso che rimarcare l’ipocrisia e la povertà di pensiero di questo Sindaco, che ha fatto di un sano e nobile principio, una squallida ricerca di inqualificabili motivazioni».

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Filippo de Silva
Filippo de Silva
5 anni fa

ne per l’uno, ne per l’altro, speriamo che venga intitolato a GIOVANNI FORMICA – SINDACO pro-tempore 2015-2020

Luigi
Luigi
5 anni fa

Mediocrita’ dell’ apparato politico milazzese( consiglieri ben sotto la media e sindaco) che sfruttano qualunque cosa mettendo in gioco nobili nomi per fare una STRONZA opposizione.Andate a lavorare se ne siete capaci.VIA TUTTI!!

senzapelisullalingua
senzapelisullalingua
5 anni fa

Perchè non fare una petizione con raccolta di firme per intitolare pubbliche istituzioni per evitare strumentalizzazioni dei politici del momento?
Penso che sia una via democratica chiedere ai cittadini a chi si vuol intitolare un’opera pubblica… e non a quattro gatti che siedono momentaneamente su sedie date loro con molta superficialità o per favoritismi vari!!

MILAZZESE
MILAZZESE
5 anni fa

Il consigliere Alessio Andaloro, ha più peso politico del Consigliere Piraino.

Salvuccio
Salvuccio
5 anni fa

Ma chi l’hai scritto questo articolo? Un Giornalista, anche se dubito che questo giornale possa ancora averne uno degno di questa professione, o direttamente un componente della Giunta Formica?! Poveri voi…