“Il dibattito non è “Gigliopoli si, Gigliopoli no” ma “Legalità si, Legalità no”». Ha esordito così Franco Scicolone, consigliere di amministrazione della fondazione Lucifero, nella conferenza che si è tenuta nella sede del Pd di Piazza Nastasi per mettere in chiaro la sua posizione di “rottura”  all’interno dell’Ipab di Capo Milazzo.

Una delle questioni che ha suscitato un acceso dibattito è quella relativa al rinnovo del partneriato con l’associazione Il Giglio che da 18 anni si occupa della gestione delle attività che consentono alla fondazione di raggiungere gli scopi statutari, aiutando i figli delle famiglie disagiate del comprensorio.

«Non c’è nessun accanimento o posizione pregiudiziale nei confronti dell’associazione “Il Giglio”, ma solo il dovere di rispettare la legge, in quanto la Fondazione Lucifero è un ente pubblico e come tale sottoposto alle normative in materia di affidamento», ha ribadito Scicolone che, tra l’altro, è uno dei firmatari della sfiducia alla presidente Collica insieme a Gioacchino Puglisi e Rosalia Schirò.

I RENDICONTI DI GIGLIOPOLI. Durante l’incontro si è discusso degli aspetti economici che lega l’associazione Il Giglio, composta per lo più da volontari che da sempre hanno dimostrato amore e passione nei confronti della Fondazione e dei piccoli che la popolano. L’Ipab per lo svolgimento delle attività, principalmente una colonia estiva, mette in bilancio circa 100 mila euro annui. A questo si aggiungono – ha spiegato Scicolone – l’utilizzo dell’immobile e dei terreni circostanti, le spese di gas, luce, l’haccp del personale che si occupa della mensa, noleggio attrezzature per le manifestazioni come l’apprezzata “La notte arcobaleno” e talvolta l’acquisto di materiali necessari per le attività come un forno elettrico professionale destinato ad “attività istituzionale”.

Scicolone si è detto perplesso su un unico punto: non è mai riuscito in qualità di componente del cda che gestisce l’ente morale a capire l’esatto ammontare delle somme che ruotano attorno all’attività meritoria che svolge l’ente tramite il progetto “Gigliopoli”.  L’unico resoconto disponibile è quella della colonia estiva. Per il resto non ha mai ottenuto altri documenti.

Non è riuscito a sapere, infatti, se vi sono incassi relativi ai contributi che le decine di pullman di studenti che arrivano da tutta la provincia (Scicolone ricorda in un solo giorno tre pullman del comprensivo di Brolo) per visitare la fattoria didattica il cui progetto redatto dallo studio NextBuild di Milazzo ha vinto importanti premi di settore. Se vi sono introiti dall’attività dell’asilo per l’infanzia che coinvolge decine di bambini, se vi sono proventi per le attività pomeridiane che prevede anche il doposcuola; se c’è un ritorno economico dall’eventuale vendita di frutta, verdura, uova provenienti dall’orto botanico; se quando si organizza il “mercato del contadino” gli stendisti pagano un contributo per esporre i loro prodotti.  «Questo consentirebbe anche di redigere un bando pubblico che sia fedele al reale impegno e sforzo economico che bisogna affrontare. Capire dove si ferma il volontariato e dove si registra un ritorno economico a favore della fondazione, in modo da reinvestire in altre attività o a pagare i costi di quelle già in essere».

LA PROROGA. Scicolone ha spiegato che la Fondazione ha affidato nel 2012 il servizio all’associazione per cinque anni, procedendo alla proroga nel 2017 sino al 2022. «Non entro nel merito se quella proroga poteva essere concessa – ha detto il consigliere – ma di sicuro adesso non poteva più avvenire questa soluzione di continuità. Per questo già nel giugno dello scorso anno, ovvero sei mesi prima della scadenza ho chiesto alla presidente Collica di far predisporre il bando. Una richiesta rimasta inevasa sino a fine anno quando è spuntata una nuova proroga sino al prossimo 31 agosto attraverso la previsione di una futura co-progettazione che non c’è stata. È chiaro che non si voleva seguire quel percorso e la conferma è arrivata quando nonostante l’annuncio dell’avvio di lavori alla Fondazione che rendono impossibile la prosecuzione dei servizi di “Gigliopoli”, la presidente non ha tenuto conto neppure di una nostra mozione con la quale chiedevano una moratoria. A quel punto porre la “sfiducia” è stato inevitabile».

Dopo l’introduzione di Licia D’Alì, componente del direttivo del partito che ha sottolineato la necessità che sia fatta chiarezza sullo scontro apertosi alla Fondazione, che ha anche provocato una divisione in due fazioni in città, è stato Scicolone, documenti alla mano, a spiegare cosa è accaduto da un anno a questa parte.

«I problemi della Fondazione sono tanti, primo tra tutti quello economico con spese che sono superiori alle entrate e questo rende preoccupante il futuro dell’ente. Fin dall’insediamento ho chiesto chiarezza ma spesso mi sono ritrovato davanti veri e propri muri di gomma. Altra questione quella dei rapporti con gli affittuari spesso costretti a pagare somme esose, seppur in maniera differenziata a seconda del tipo di locazione.

CONTI IN ROSSO. Scicolone che è anche il presidente designato qualora la mozione (che verrà trattata entro questo mese) dovesse passare ha anche anticipato le sue mosse non appena assumerà la guida dell’Ipab di Capo Milazzo. «Per assegnare i servizi svolti da Gigliopoli si farà il bando ad evidenza pubblica,– ha detto – mentre per la situazione economica della Fondazione, i debiti, le richieste di somme avanzate (negli ultimi giorni sono arrivare istanze per oltre un milione e mezzo da pagare) mi rivolgerò all’Assessorato regionale alla Famiglia ed eventualmente anche alla Corte dei Conti». Nelle ultime settimane sono arrivate improvvisamente, una dopo l’altre, richieste di pagamenti da parte di Gigliopoli (70 Mila euro); studi legali (300 mila euro); una dipendente che ritiene di avere diritto a 940 mila euro.

DIETRO LE QUINTE. Grande assente all’incontro è stato il segretario dimissionario del Pd Salvatore Gitto che non ha condiviso l’iniziativa. Sotto la vignetta di ZOT realizzata per Oggi Milazzo in cui ironizza sulla vicenda politica.

La vignetta di ZOT

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marco
marco
9 mesi fa

anzicche’ cacciare Gigliopoli ….perche’ non vi impegnate a recuperare le grosse somme degli affittuari morosi?li’ chiudete gli occhi…..

faccia pulita
faccia pulita
9 mesi fa

La statistica dice che dove c’è certa gente c’è sempre guerra. Esce Gitto e si lascia il PD ai perdenti delle ultime elezioni capaci (record solo eguagliabile) di governare 5 anni per poi non eleggere neppure 1 consigliere. Eppure a Milazzo certe facce non sentono sberle neppure da Hulk. Bronzo?

Faccilodda
Faccilodda
9 mesi fa

PS: è un MEME non una vignetta… le vignette sono “disegnate”, mentre quella è una foto con delle didascalie… che lo rendono un MEME…

Spiegazione gratis…

faccilodda 2
faccilodda 2
9 mesi fa

Intanto che centra il logo del PD dietro Scicolone, che centra la politica con la Fondazione, lo stesso Scicolone se è sicuro di quello che asserisce, perchè non denuncia il tutto alla G.d.F., per accertare dove sono finiti i soldi, anche delle uova??????

luigi rossi
luigi rossi
9 mesi fa

ogni volta che persone di buona volontà tentino di rianimare il PD vengono bruciate politicamente. chi è l’eminenza grigia o il gruppo di potere che non vuole un partito di sinistra a Milazzo?