L’avvocato Mariella Sottile

Salvatore Gitto si è dimesso da segretario del circolo Pd di Milazzo. Una scelta che secondo il comunicato ufficiale sarebbe stata maturata per il cambiamento del “quadro politico a tutti i livelli….che rende necessario un cambio di passo”.

In realtà quella di Gitto sembra più una presa di posizione determinata da una sequela di dimissioni di componenti del direttivo, mai pubblicizzate prima dell’assemblea tenuta in settimana dove anche lui si è presentato dimissionario,  determinata principalmente dall’inerzia del partito sulla scena politica cittadina, talvolta ritenuto fin troppo accondiscendente con l’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Pippo Midili, ex collega di giunta di Salvatore Gitto durante la sindacatura di Carmelo Pino.

A destra Antonio Napoli con un altro componente del direttivo, Marco Vitale

LE MOTIVAZIONI. «Sono passati due anni dalla data del congresso che ha portato alla mia elezione – scrive Gitto nella lettera di dimissioni – e da allora il quadro politico, a tutti i livelli, è totalmente cambiato. Da subito ho proposto un’agenda che mettesse al centro del dibattito i grandi temi del futuro della città, dal rapporto con le industrie e la transizione ecologica, la rete ospedaliera, la viabilità e tanto altro. Al tempo stesso abbiamo lavorato sul rilancio del partito a Milazzo, che, ricordiamo,  usciva da un risultato alle amministrative che per la prima volta nella storia non vedeva consiglieri del Pd seduti in aula. Abbiamo aperto un dialogo con le altre forze di centrosinistra, cercando di disegnare un percorso comune, che però è rimasto confinato a tante buone intenzioni».

LE DIMISSIONI DI ABBRIANO E SOTTILE. Interventi quasi sempre tardivi e poco incisivi, a dire il vero, come contestato dagli stessi tesserati, al punto che il presidente del circolo, Gioacchino Abbriano, candidato a sindaco del Pd nel 2020, proprio per questi motivi, ha lasciato la carica (compreso il ruolo nel direttivo)  lo scorso 6 aprile. Lo stesso giorno a comunicare l’identica decisione – sempre per le vie brevi –  è stata un’altra dirigente, la vice segretaria Mariella Sottile la quale – secondo indiscrezioni – lamentava l’inopportuna pubblicazione social di una foto che ritraeva un componente del direttivo (Antonio Napoli, ndr) con gli esponenti di un movimento (Fare Milazzo) che sostiene l’amministrazione e che ha un proprio assessore di riferimento (Antonio Nicosia).

“L’INCOMPATIBILITA'” DI ANTONIO NAPOLI. “Incompatibilità” che – a onor del vero – era stata in parte ridimensionata con le dimissioni del 20 maggio dagli “organismi del partito” (sempre tramite chat) “per motivi strettamente personali”.

LA FONDAZIONE LUCIFERO. In attesa del  nuovo congresso, però, martedì alle 18,30, nella sede del circolo di Piazza Nastasi, è previsto un incontro dal titolo “La città deve sapere” con Franco Scicolone, componente della Fondazione Lucifero e promotore della sfiducia alla presidente Maria Teresa Collica.

Il gruppo che affiancava Gitto era composto da Gioacchino Abbriano (presidente Assemblea), Maria Sottile (vicesegretaria) Francesco Napoli (vicesegretario), Giuliana Napoli (tesoriere) Stefano Lo Presti (responsabile comunicazione), Agata Cento, Venera Ruvolo, Licia D’Alì, Rosa Gagliani, Angelica Iarrera, Filippo Condurso, Walter Mastroeni e Marco Vitale. Alcuni di questi non hanno nemmeno rinnovato l’adesione all’ultimo tesseramento.

 

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Salvo
Salvo
1 anno fa

Se non ricordo male, Scicolone è stato designato da quel sindaco politicamente inutile, vicino a tale Nino Nastasi, che, i bene informati mi dicono si stia dimenando per proporre una prossima candidatura a sindaco di qualche suo strettissimo (figlio?!?!) parente…. Attenti…. Meditate gente, meditate!

davide
davide
1 anno fa

posso scrivere e chi se ne frega ???

Pippo
Pippo
1 anno fa

Quando i dirigenti capiranno che i voti non si perdono per una questione di età anagrafica e nemmeno per una questione di genere ma perché oggi non ci sono piu ideali ma solo tornaconti personali da portare avanti a qualsiasi costo

Peppe
Peppe
1 anno fa

Massimo rispetto per Gitto e company. Il problema non è personale ma essenzialmente politico. Dopo la disfatta elettorale della sinistra non del PD , non si è percepito un partito vicino ai cittadini con proposte capaci di fare intravedere una strada alternativa a questa destra. Parolaia..

osservatore
osservatore
1 anno fa

a mio parere non hanno nessuna colpa i componenti del PD locali…la colpa è del PD NAZIONALE ..non ha capito che si deve cambiare in meglio.. non è possibile fare le battaglie o le barricate come gli anni 60 o 70..poi, non ne parliamo di questo seg. nazionale.

Peppe
Peppe
1 anno fa
Reply to  osservatore

Penso esattamente il contrario di quanto sostiene lei. Bisogna riprendere le lotte e anche dure contro il lavoro, quando ce,povero e precario. Contro la classe medica che ha impoverito la sanità pubblica con uso personale delle strutture negando ai poveri le cure. Contro la guerra della nato ecc ecc