Sono cominciati oggi gli interrogatori dei sei indagati raggiunti venerdì scorso da ordinanze di misure cautelari per avere eluso, gestendo di fatto i beni, di quattro attività di ristorazione tra Santa Lucia del Mela e Milazzo sequestrati l’11 giugno 2019 dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Messina.

LE SOCIETA’. Il primo ad essere sentito sarà Nicola Pietro Mazzagatti, 62 anni, difeso dall’avvocato Sebastiano Campanella, relegato in carcere a Viterbo per scontare la pena dell’ergastolo. Secondo l’accusa, nonostante il regime al 41 bis avrebbe gestito tramite i parenti le attività sequestrate (la confisca è stata annullata dalla cassazione che ha rispedito alla Corte d’Appello gli atti) e affidate da un amministratore giudiziario alla società Event & CO. S.r.l. «costituita al solo fine di permettere alla famiglia Mazzagatti di gestire le aziende loro confiscate». Una società considerata “pulita”, che avrebbe consentito ai familiari del detenuto di rientrare nel pieno possesso delle seguenti imprese: “Tentazioni Valerie Group S.r.l.s.”, “Galleria d’are Valerie di Famà Nicolina”, “Tentazioni Valerie di Mazzagatti Giuseppe & C. S.a.s”, “Tradizione ed Evoluzione S.r.l.s.”. Nel mirino anche la gestione di un bar nel centro di Milazzo che è stato chiuso.

Secondo le indagini Pietro Nicola Mazzagatti, nonostante fosse recluso, tramite i colloqui in carcere con i parenti che lo andavano a trovare, interveniva nella conduzione delle aziende confiscate, dettando indicazioni ai parenti in merito al personale da assumere e ai ruoli da svolgere, all’individuazione dei fornitori, ai rapporti con la clientela e alla cura dei locali adibiti a sala ricevimento, giungendo persino ad interloquire sui compensi dei dipendenti. Condotta, proseguita per diverso tempo, è infine culminata nella definizione di una strategia ad hoc, volta alla locazione delle imprese a un terzo soggetto ritenuto prestanome. 

GLI INDAGATI. Mercoledì saranno sentiti gli altri indagati oggetto di ordinanze di custodia cautelari di varia natura. Ai domiciliari è stato posto il figlio, Giuseppe Mazzagatti, 33 anni, e la madre, moglie di Pietro Mazzagatti, Nicolina Famà, 53 anni. Entrambi sono accusati di gestire le attività per conto di Pietro Mazzagatti, il primo, nello specifico, un bar di MiIazzo di cui era dipendente, la seconda la sala ricevimento di Santa Lucia del Mela.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti della figlia Valeria Mazzagatti, 32 anni («più sfumata è la posizione»), la nuora e il padre di quest’ultima: Santina Quattrocchi, 33 anni, e Salvatore Chillemi, 58 anni, legale rappresentante della nuova società, nonché marito della mamma della Quattrocchi.

Santina Quattrocchi, si legge negli atti, «è risultata una delle artefici della operazione che ha permesso a Salvatore Chillemi di ottenere l’affitto» delle quattro ditte requisite, con la «consapevolezza che sarebbero state successivamente amministrate ….dalla famiglia Mazzagatti, della quale lei, quale moglie del figlio di Pietro Mazzagatti, cioè Giuseppe Mazzagatti, era componente». Alla stessa, espletato tale passaggio, in qualità di dipendente sarebbe poi toccato il compito «di pagare fornitori e dipendenti». 

Infine, Chillemi «si è reso strumento nelle mani dei Mazzagatti». La Event & CO. S.r.l. è stata sequestrata poiché secondo gli inquirenti «è stata costituita al solo fine di permettere alla famiglia Mazzagatti di gestire le aziende loro confiscate; è – ad avviso della gip – corpo del reato di ritenuta intestazione fittizia».

LA CASSAZIONE AZZERA TUTTO. I beni sottoposti a sequestro, però, restano “sub judice”. Infatti, l’8 giugno dello scorso anno la Cassazione ha annullato con rinvio ad una diversa Sezione della Corte d’appello di Messina il provvedimento con il quale la Corte d’appello confermava la confisca decisa nel 2019: si dovrà valutare la “pericolosità sociale” di Mazzagatti nell’epoca antecedente quando da incensurato aveva avviato molteplici attività commerciali nel settore dolciario e della ristorazione. I sei sono difesi dagli avvocati Sebastiano Campanella e David Bongiovanni.