Quattro autocompattatori su nove. Sono questi i mezzi provenienti dal comune di Milazzo a cui la discarica di Alcamo consente quotidianamente di attraversare i cancelli dell’impianto trapanese. Si tratta di circa 40 tonnellate al giorno su 60 prodotti. Troppo pochi per smaltire la normale raccolta dei rifiuti per le vie di Milazzo, figuriamoci dopo giorni di mancata raccolta. La situazione è la stessa da settimane. Numerose le segnalazioni ad Oggi Milazzo. Nessun impianto della Sicilia è in grado di accogliere la frazione umida prodotta dal comune mamertino, sia la Regione che la Prefettura di Messina non sono riusciti a fare un intervento risolutivo per risolvere la problematica, dunque viene smaltito con l’indifferenziato. Ma la discarica di Alcamo ha bloccato in diverse occasioni i mezzi proprio per la presenza di umido e multato l’ente. Un caos che rallenta la raccolta visto che i mezzi, impossibilitati a smaltire il carico, spesso rimangono pieni.

L’amministrazione Formica, lasciata sola dalle istituzioni, sta chiudendo un accordo sia con un impianto di Cosenza che con un secondo nel napoletano, ma anche in questo caso i problemi non mancano. A parte i costi che entro fine anno potrebbero schizzare a 10 milioni di euro, chi gestisce il trasporto nello Stretto ha comunicato al municipio che gli autocompattatori non possono accedere sui mezzi navali, dunque bisogna trasferire l’umido in cassoni. Per fare ciò occorre un centro di trasferenza ma il Centro comunale di raccolta (Ccr) di contrada Masseria rimane sequestrato dalla Procura di Barcellona per motivi igienici sanitari. L’amministrazione Formica ne ha chiesto il dissequestro ma la richiesta è stata rigettata.

In settimana, però, è previsto un sopralluogo del Noe (Nucleo operativo ambientale) dei carabinieri per constatare se è possibile utilizzare almeno una parte del Ccr  e consentire ai mezzi della SuperEco, la società che gestisce la raccolta, di trasferire l’umido nei cassoni. Intanto la città rimane invasa da rifiuti.

 

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AntonioM
AntonioM
3 anni fa

Leggendo l’articolo si capisce chiaramente che il problema e’ la “frazione umida”.
Non esiste termovalorizzatore che ricavi energia dall’umido.
Piuttosto servono gli impianti di compostaggio.

Salvo
Salvo
3 anni fa
Reply to  AntonioM

Peccato che il ritiro mancato sia stato, ma solo per certe zone di Milazzo, non solo dell’umido ma anche del resto.

UnMilazzese
UnMilazzese
3 anni fa

La vera munnezza di Milazzo si trova concentrata in pochissimi posti del centro cittadino. Speriamo, con poche speranze, che, con le prossime elezioni, cambi qualcosa e non sia solo la sua composizione rispetto a quella attuale

milazzese 1
3 anni fa
Reply to  UnMilazzese

Entriamo nella mentalità che se non saremo indipendenti con dei termovalorizzatori per regione, la munnezza sarà sempre oggetto di discussioni politiche e non. Non esiste amministrazione e città pulita senza termovalorizzatore a corredo. Facendo le campagne contro i termovalorizzatori faremo gli interessi delle mafie.

Milazzese incavolato
Milazzese incavolato
3 anni fa

Suggerisco di inondare la casa del sindaco della sinistra con i nostri rifiuti. Vediamo poi cosa combina il monnezzaro del pd

Peppe
Peppe
3 anni fa

La tua monnezza la dovresti lasciare davanti alla tua porta per essere raccolta dal personale apposito ed essere di conseguenza smaltita. Sembra semplice ma tutto si complica quando una politica meschina regionale che dovrebbe gestire lo smaltimento non lo fa. La monnezza portala a Palermo se poi in malafede volete accollare questo disservizio al sindaco pro tempore fate pure.

Little Star
Little Star
3 anni fa

Frazione Olivarella invasa dai rifiuti…vergogna.

Oratipassa
Oratipassa
3 anni fa

Non si puó mandare pure in Sardegna? Ahahah figghioli semu cunsumati