Continua il sit-in permanente degli operai dell’indotto A2a licenziati l’anno scorso e che non sono stati ancora riassorbiti. L’assemblea dell’8 gennaio dei metalmeccanici dell’indotto A2a ha deciso di intensificare la mobilitazione – già in corso dal 12 novembre tramite il blocco dello straordinario – promuovendo le adeguate iniziative a tutela dei livelli occupazionali.
«Sono ancora decine gli operai licenziati nel 2019 che non hanno fatto rientro in impianto e restano sempre troppi i lavoratori a cui è stato proposto solo un contratto precario della durata di pochi mesi – si legge in una nota della Fiom Cgil –  Una condizione di precarietà diffusa e grave, che contrasta con i progetti di investimenti presentati dalla A2A relativi al piano di riconversione e che risulta poco coerente con quanto concordato in Prefettura nel giugno scorso in materia di governo dei flussi occupazionali».

«Gli operai licenziati – conclude la nota – hanno trascorso il Natale in un clima di angoscia mentre agli altri resta la mortificazione subita in una importante realtà industriale che sa offrire solo contratti iper-precari e assolutamente illegittimi».