Domani pomeriggio i dodici titolari dei locali del Borgo di Milazzo incontreranno l’amministrazione per tentare di trovare una mediazione dopo l’ordinanza del sindaco Giovanni Formica che consente la musica all’esterno dei locali solo fino alle 23 dal lunedi al giovedì e alle 24 nel fine settimana. Al tavolo, però, siederà solo il vice sindaco Ciccio Italiano. Un modo per evitare toni accesi e trovare una soluzione tecnica al degrado che gli avventori della movida lasciano.

Bottiglie di vetro frantumate, bicchieri abbandonati, musica a tutta volume, schiamazzi fino all’alba. Per il primo cittadino la misura è colma. E ha posto il divieto a fare musica all’esterno per evitare che il “popolo della notte” sosti nella scalinata che conduce al Castello e dietro le abitazioni private la cui vita è diventato da anni un vero inferno. Avventori ubriachi non è insolito che urinino o vomitino davanti le porte d’ingresso. Per non parlare dei danni alle auto parcheggiate e all’impossibilità di entrare o uscire dalle case.

L’ORDINANZA DI CARMELO PINO. Ma cosa c’entrano in tutto questo i titolari dei locali? La contestata ordinanza di Formica, in realtà si limita a riproporne due, la 60 e 61 del 2013 firmate dall’ex primo cittadino Carmelo Pino che disciplinano gli “orari delle attività di svago nei pubblici esercizi e loro adiacenze”. E pone vincoli ai titolari dei locali. Vieta la vendita per asporto di tutte le bevande in bottiglia e comunque non oltre le 23; impone ai titolari dei locali i limiti di esposizione al rumore all’interno e all’esterno del locali; vieta “rumori suscettibili di cagionare disturbo tramite grida, urlo, usi di strumenti musicali”; li obbliga a vigiliare anche all’esterno – e se è il caso “avvalendosi di addetti al controllo” – sul comportamento dei propri utenti invitandoli a tenere comportamenti che non disturbino. In caso contrario come pena è prevista anche la revoca della concessione per il suolo pubblico. Impone ai gestori dei locali «la pulizia anche degli spazi antistanti e la raccolta dei rifiuti prodottisi in conseguenza dell’esercizio dell’attività».

Tutte prescrizioni in vigore disattese puntualmente. Recentemente era stato imposto loro di effettuare la raccolta differenziata. Qualche titolare addirittura ha rifiutato il kit distribuito per la raccolta dell’umido e i cassonetti sono sommersi da scatole di cartone.

Formica, limitando la musica all’esterno, intende lanciare un segnale agli operatori che fino ad oggi non hanno dimostrato disponibilità a rispettare le regole e limitare la sosta all’esterno dei locali. Ora attende le loro proposte. Magari dialogando tra loro e dividere le spese per ripristinare il decoro alle prima ore dell’alba.

 

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ninna
ninna
7 anni fa

il borgo è uormai un posto abbandonato da tutti nelle mani degli undici gestori non 12 ,,,,,,niente forze dell’ordine…niente servizi….niente cultura…anche la parrocchia ha abbandonato il borgo….una volta i bambini potevano andare a giocare in chiesa…adesso anche la chiesa ha chiuso le porte! BORGO=MOVIDA=BORDELLO……VERGOGNA!!!!!!

ninna
ninna
7 anni fa

CI VUOLE CULTURA NON BORDELLO e poi lo chiamano uno dei borghi più belli d’italia ….vomito …urina ….fazzolettini di carta sporchi di tutto…bottiglie ….mozziconi ….gente ubbriaca e strafatta ….questa è la movida …a me sembra degrado solo degrado…UN POSTO SENZA REGOLE E SENZA NESSUN CONTROLLO!!!!

Plasil
Plasil
7 anni fa

È chiaro che ormai non ci sia più niente da salvare. Esponete bandiera bianca!
In più per favore sforzatevi di scrivere in italiano, gli “scatoli” nella lingua italiana sono le feci, le scatole forse rappresentano gli oggetti nei bidoni.
Ps: anni di denunce per le terrazze non hanno mai sortito nessuno effetto, a parte quello di convincermi a non trascorrere più le vacanze a Milazzo.

milazzo
milazzo
7 anni fa

Sindaco hai firmato l’ordinanza abbia il coraggio di sederti con i gestori e trovare un accordo. Ma non hai le pa…

Oskar
Oskar
7 anni fa

Ma di cosa si deve vivere a Milazzo? Di movida no, di raffineria nemmeno, di commercio al dettaglio non ne parliamo visto che è stato ucciso dalla grande distribuzione. Formica sta uccidendo una città già moribonda.

Il Borgo è cultura no bordello
Il Borgo è cultura no bordello
7 anni fa
Reply to  Oskar

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