Ottantaquattromila euro più gli interessi. E’ questa la somma richiesta con un decreto ingiuntivo dall’ex consigliere comunale Antonio La Rosa al comune di Milazzo. Si tratta del rimborso delle spese legali sostenute per difendersi in due distinte vertenze giudiziarie, entrambe vinte dopo sette anni di traversie: una promossa dall’ex sindaco Carmelo Pino, l’altra dal fratello, già esperto finanziario dell’ente, Franco Pino. La Rosa era stato accusato dall’ex primo cittadino uscente (che ricopriva l’incarico anche alla fine anni 90) di averlo diffamato nel corso di un’intervista.

L’ex democratico aveva dichiarato che la crisi politica ed economica di Milazzo risaliva «alla gestione politico-privatistica-familiare del Governo della città». La Rosa aggiungeva che «aver trascurato certe problematiche, ha prodotto una caduta della qualità della vita ed ha favorito l’insediamento di interessi illeciti ed antisociali». Troppo per il sindaco dell’epoca, Carmelo Pino, il quale ritenendo che le parole di La Rosa «offendevano la reputazione ed il decoro di coloro che governavano la città», diede incarico all’avvocato Rosaria Composto, moglie del suo ex delfino e successore, Lorenzo Italiano, di presentare querela. La Rosa è stato condannato in primo grado, ma secondo i giudici di Corte d’Appello si trattava solo di una legittima critica politica che fra l’altro veniva fatta senza citare chiaramente Pino.

Da quel momento in poi La Rosa ha tentato di recuperare le somme che sostiene – carte alla mano – di avere speso per difendersi: 84 mila euro più interessi ed oneri vari pagati a tre legali diversi. Gli uffici comunali già dal 2013 si sono opposti alla richiesta non ritenendo che ce ne fossero i presupposti giuridici. Con delibera di giunta n.70/2015 la giunta guidata da Giovanni Formica ha votato la nomina del legale dell’ente con un pagamento forfettario di 5.138 euro.

Recentemente si è conclusa un’altra vertenza legale che vedeva contrapposti il capogruppo di opposizione, Pippo Midili, e l’ex sindaco Nino Nastasi. Midili è stato assolto dal Tribunale di Barcellona ma non chiederà alcun rimborso delle spese legali.

Le richieste avanzate da Nino Nastasi erano di condanna in sede penale e ad un risarcimento danni d’immagine in sede civile per 20 mila euro. Motivo della querela, le parole pronunciate da Midili durante la relazione in aula consiliare riguardante il dissesto finanziario, avvenuta nell’estate del 2012. Midili, in quell’occasione, individuando il momento iniziale del disastro delle casse comunali con i debiti fuori bilanci per oltre 8 milioni 500 mila euro nei confronti della Cooplat e delle discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Messina, citò la sentenza del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto del 2008 proprio a proposito della Cooplat e dell’affidamento  fatto a quella ditta dall’allora Amministrazione Nastasi. Secondo quanto dichiarato in aula da Midili, quella sentenza non teneva conto, perché non fu possibile utilizzarle,  delle numerosissime intercettazioni telefoniche e delle perizie effettuate sugli atti amministrativi del Comune di Milazzo dichiarate illegittime in entrambe le perizie. Il Giudice di Pace di Barcellona, ha assolto, perché il fatto non costituisce reato, Midili dalle accuse mosse.

«Ho pagato mio legale da solo – spiega il consigliere Midili – e non ho alcuna intenzione di chiedere il rimborso al comune nonostante ce ne siano i presupposti. Mi basta la soddisfazione di avere avuto ragione in questa querelle con Nino Nastasi e di potere affermare che la crisi finanziaria che oggi colpisce l’ente, ha avuto origine durante il suo mandato»

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al varo
al varo
2 anni fa

mi sembra esagerato

Antonino La Rosa
8 anni fa

Caro Mario , lei insinua che “le sembra molto esagerata la cifra che è stata richiesta per spese legali sostenute.” Lei rischia di farsi querelare. Non conosce i fatti e non sa assolutamente cosa dice.

Antonino La Rosa
8 anni fa

Siete confusi. Il rimborso delle spese legali per gli amministratori pubblici, ingiustamente sottoposti a procedimento penale e assolti con sentenza inappelabile, e’ previsto dall’art. 24 L.R. in Sicilia n. 30/2000. Prima di esprimere giudizi e’ opportuno informarsi.

mario
mario
8 anni fa

mi sembra molto esagerata la cifra che lei sta chiedendo per spese legali sostenute, sappi che oggi i legali hanno dei tariffari che oscillano da un minimo ad un massimo in base al tipo di attività da svolgere.

marco
marco
8 anni fa

Invece di sfidarvi con le “Denuncie” perchè non pensate a “LAVORARE” seriamente per il “Bene” della Comunità. Siamo nel 2016 e ancora esiste l’Incoerenza

enzinomollica
enzinomollica
8 anni fa

…e quindi, bene che vada, a noi cittadini costa 5.300 euro per la difesa del sindaco. male che vada, dobbiamo pagare 84.000!!!