CONCORSO OGGI MILAZZO IN CLASSE / MEDIA GARIBALDI. Oggi il cavallo è soprattutto un compagno dell’uomo nello sport dell’equitazione. Molti considerano l’equitazione uno sport d’élite perché dispendioso: infatti mantenere ed accudire un cavallo è costoso perché i cavalli non devono essere solo nutriti, ma anche ferrati, periodicamente sottoposti a visite veterinarie che ne assicurino il buono stato di salute, avere a disposizione spazi ampi dove muoversi e stalle in cui trovare un ricovero asciutto e pulito. Ma si può semplicemente come me frequentare una scuola di equitazione e vivere tutte le emozioni che questo sport può offrire, senza necessariamente acquistare un cavallo, anche se posso assicurare che accudire, strigliare e dare da mangiare ai cavalli è divertente ed emozionante perché consente di stare a contatto con questi intelligentissimi e sensibili animali.

C’è chi pensa che i cavalli soffrano perché non sono lasciati liberi di scorrazzare per i campi e che gli esercizi a cui vengono sottoposti dai cavalieri, specie nel salto ad ostacoli e nel dressage siano per loro motivo di sofferenza. Niente di più falso: i cavalli riescono a “sentire” il cavaliere e i suoi stati d’animo, addirittura imparano ad intuire le sue intenzioni nel guidarli e riescono anche ad anticiparle.

Ho iniziato ad andare a cavallo nell’aprile 2021: i miei genitori mi hanno portato in un maneggio perché respirassi un po’ di aria di campagna, dopo il lungo periodo del lockdown ed è stato amore a prima vista! Appena ho visto i cavalli, la paura che avevo sempre avuto nei confronti di questi animali è sparita e ho subito sentito che mi avevano accolto e che ero al sicuro.

Ho trascorso bellissimi momenti in quella scuola di equitazione, imparando a prendermi cura dei cavalli ed aiutando anche ragazzi nel loro percorso di ippoterapia. Eh sì, perché i cavalli sono come dei dottori! Aiutano i meno fortunati a stare meglio, semplicemente cavalcandoli e stando loro vicino.

Purtroppo dopo circa un anno la scuola di equitazione ha dovuto chiudere perché, come molte attività colpite dalla crisi economica dovuta al covid, non è riuscita più a sostenere i costi. Ma la passione per questo sport e per questi animali mi aveva ormai contagiato e così mi sono trasferita in un’altra scuola di equitazione anche se a causa della distanza dal luogo in cui abito, riesco ad andarvi solo una volta la settimana.

Adesso però voglio darvi qualche informazione tecnica, per dimostrarvi che non basta salire in groppa a un cavallo per poterlo cavalcare!

I cavalli hanno tre diverse andature, ognuna delle quali è divisa in tempi: passo (quattro tempi), trotto (due tempi) e galoppo (tre tempi). Ogni volta che il cavallo poggia una zampa a terra compie un tempo: nel passo le quattro zampe vengono appoggiate quattro volte (una zampa dopo l’altra); nel trotto le zampe vengono appoggiate due volte cioè a coppie di due ogni volta, muovendole in diagonale, appoggiando un’anteriore e una posteriore del lato opposto, per esempio a mano destra prima l’anteriore destra insieme alla posteriore sinistra e poi l’anteriore sinistra insieme alla posteriore destra. Il galoppo ha tre tempi: in ogni segmento il cavallo poggia prima la zampa posteriore, poi una coppia formata dall’altra zampa posteriore e quella anteriore in diagonale e infine l’altra zampa anteriore. C’è un momento in cui l’animale è in una fase di sospensione in cui tutte e quattro le zampe non toccano terra. Questo momento è stato immortalato dal fotografo Edward Buibridge che fotografando un cavallo al galoppo, si accorse che per un brevissimo lasso di tempo l’animale non appoggiava nessuna delle quattro zampe a terra e sembrava fluttuare nell’aria!

Le andature sono tre: passo, trotto, e galoppo. Il passo è l’andatura “più lenta” e ne esistono di due tipi: il passo attivo, via di mezzo tra passo e trotto, e il passo più lento. Il trotto è invece un’andatura simile alla nostra corsetta e, come per il passo, ne distinguiamo due tipi, trotto attivo, a metà tra trotto e galoppo canter (cioè galoppo più lento) e trotto vero e proprio che è poco più lento. Anche nel galoppo possiamo distinguere due tipi di andature: una detta “galoppo canter” più lenta e l’altra più veloce, chiamata semplicemente “galoppo”.

La pista è il perimetro del campo che ha forma rettangolare. Mano destra indica che il cavallo effettua curve a destra e mano sinistra che l’animale esegue curve a sinistra. Se due cavalli percorrono la pista in mani diverse, occorre mantenere sempre la mano destra.

I cambi di maneggio sono i cambi di direzione lungo il perimento del campo: il cambio longitudinale si effettua da un lato corto all’altro corto suo opposto, il cambiamento trasversale dal lato lungo al suo opposto lungo e quello diagonale da un angolo del lato corto all’angolo opposto dell’altro lato corto, formando così una diagonale. La volta è un percorso a cerchio del diametro di dieci metri, mentre il circolo è un cerchio di 20 metri di diametro.

Con questo piccolo manuale di istruzioni, siete pronti a vivere le emozioni di questo sport con la garanzia che i cavalli ricambiano lo stesso sentimento che provate per loro!

Viola Puglisi I C

 Comprensivo Primo Media Garibaldi – Milazzo