CONCORSO OGGI MILAZZO IN CLASSE / MEDIA LUIGI RIZZO. Intervistiamo la  responsabile di Gigliopoli, Angela Ollà. Sin da piccole frequentiamo Gigliopoli, per noi è come una seconda casa. E’ un posto fantastico,e speriamo davvero che non venga chiuso. E con questa intervista speriamo di far capire a tutti
quanto questa struttura sia importante.
Perché è stata fondata questa struttura? Quando?

Gigliopoli è nata nel 2003, quindi quest’anno compie 20 anni. Il motivo è perchè da piccola leggevo tanti libri, e c’era un gruppo di libri in particolare che mi piaceva moltissimo, il mio preferito era Piccole donne.. C’è un personaggio, che si chiama Jo,che fa la scrittrice,e che ad un certo punto, crea una struttura per ragazzi. Quando ero piccolina, ho letto questo libro molte volte, e ogni volta che lo leggevo mi emozionavo, perché pensavo che quello che aveva fatto Jo fosse molto bello,e dicevo che da grande avrei voluto farlo anch’io. E poi ho provato a farlo.
Cosa le ha lasciato questa esperienza? Ci sono ricordi in particolare che le sono rimasti impressi?

Ci sono tanti ricordi; ogni singolo momento è impresso nella mia mente, sono stati 20 anni bellissimi. Da quel posto sono passati centinaia di migliaia di bambini, e me li ricordo tutti. Quindi non c’è un ricordo che mi è rimasto particolarmente impresso, magari se parlo con un bambino mi vengono in mente determinati ricordi, mentre se parlo con un altro me ne vengono altri, però sono tutti ricordi, che conservo preziosamente nel cuore
Quali sono stati i motivi della decisione di chiudere Gigliopoli?
C’è la speranza che non venga chiusa?

In realtà noi non lo sappiamo quali sono i motivi, perché non è una nostra decisione. La speranza è l’ultima cosa che un essere umano deve perdere quindi fino all’ultimo momento noi speriamo che Gigliopoli non venga chiusa
Quali sono le attività che i ragazzi svolgono all’interno della struttura?                  

Ci sono tante attività divise per periodi. Noi abbiamo una scuola di piccolini, che frequentano sino a 5 anni,che si chiama Gaia, la libera scuola di Gigliopoli, dove i bambini fanno scuola e stanno moltissimo all’aperto. C’è un’altra bellissima attività, il Centro Studi, che per ora è sospesa perché c’è questa situazione, che normalmente si svolge 3 volte a settimana. Non è un doposcuola,i bambini vengono e cerchiamo di capire qual è il modo migliore per farli studiare. A volte poi parliamo con i loro insegnanti, infatti da noi vengono anche bambini molto bravi. Non è che tutti i bambini che frequentano il centro studi sono bambini che hanno difficoltà, soprattutto, cerchiamo di capire insieme a loro come far venire fuori il meglio di ognuno.Poi abbiamo la Colonia,che viene organizzata due volte l’anno,una nel periodo natalizio,e l’altra nel periodo estivo. In alcuni periodi abbiamo anche organizzato il Semiconvitto, per dei bambini, che per un motivo o per un altro, passano la maggior parte
della giornata con noi. A tutte queste si aggiungono le manifestazioni, che sono pensate per i bambini, alle quali però partecipano anche tanti adulti, e sono Il Carnevale giocoloso, La festa della Primavera, La notte arcobaleno, Harry Potter (halloween) e la Città del Natale.  Poi facciamo con i bambini Educazione ambientale,infatti durante la colonia per esempio facciamo moltissime escursioni insieme ad alcuni degli educatori. I ragazzi fanno anche Teatro, Ballo, Recitazione, Arte. C’é anche La fattoria, quindi i bambini si prendono cura degli animali.
Se dovesse rinunciare ad una delle due attività a quale rinuncerebbe?

A nessuna delle due, le continuerei tutte e due,perché insegnare mi piace tantissimo, è bello quello che si può fare per i ragazzi. La scuola è un modo, Gigliopoli è un altro modo. Quindi, se potessi decidere io non rinuncerei a nessuna delle due cose

E se fosse costretta?
Non lo so, dipenderebbe dal momento. Perché è possibile che se chiudono Gigliopoli, dovrò rinunciarci;tra un paio di anni andrò in pensione e dovrò rinunciare alla scuola, però se dipendesse da me, no! Non rinuncerei a nessuna delle due
Ci sono delle decisioni importanti che ha preso nella sua vita di cui si è pentita?
Sicuramente nella mia vita ci sono stati dei momenti anche complicati,e sicuramente avrò preso delle decisioni sbagliate. Però non me ne sono pentita perchè nel momento in cui le ho prese, ero convinta che dovevo fare quella determinata cosa. Sicuramente adesso prenderei delle decisioni diverse perché intanto sono cresciuta, ho fatto più esperienze, e mi sono resa conto col senno di poi che una determinata cosa poteva andare meglio facendo diversamente.
Lei insegna lettere, giusto? Perché ha deciso di intraprendere questi studi?

Si, diciamo che è una cosa che è nata da quando ero piccolina, e quando giocavo con i miei cugini, spessissimo giocavo a fare la
maestra, e tutti i membri della mia famiglia mi dicevano che forse avrei potuto fare la maestra da grande. Oltretutto nella mia famiglia moltissimi miei parenti insegnavano, quindi mi divertivo ad imitarli. La mia decisione di intraprendere questi studi è dipeso sicuramente dall’incoraggiamento che mi ha dato mia madre, che ha capito che poteva essere il lavoro giusto per me. Poi col tempo l’ho capito anch’io, e una volta che ho iniziato mi sono appassionata molto. Perchè voi ragazzi, non avete idea di quanto è bello questo lavoro! Nel senso che,voi vedete i professori come professori,quindi come delle persone che sbagliano, ed effettivamente sbagliamo,come tutti gli esseri umani, però il pensiero che una tua parola può essere importante per un giovane, che lo può aiutare e lo può incoraggiare…secondo me è il mestiere più bello del mondo. Lo so che voi alunni non lo potete capire. Quando ero giovane neanch’io ce l’avevo chiaro, ma è un lavoro che ti da tante soddisfazioni. Come ad esempio quando finalmente riesci a trovare le parole giuste per farti capire dai tuoi studenti. Perchè a volte se un alunno non comprende non è detto che sia colpa dell’alunno, può essere che l’insegnante non ha trovato il modo giusto di farsi capire.
Quindi vedere un ragazzo che finalmente è contento, che ha capito quella cosa, oppure che lo stai aiutando a rinforzare la sua
autostima,oppure quando un ragazzo arriva a scuola un poco dispiaciuto e tu riesci a farlo ridere, a farlo stare meglio… io questo lavoro lo farei anche se non mi pagassero…”
Se non avesse fatto l’insegnante, quale lavoro avrebbe scelto di fare?

Una cosa che mi è mancata e che volevo fare da piccola, ma non ho mai trovato il tempo di fare, è scrivere. Scrivere un libro, inventare fiabe per bambini… forse si,mi sarebbe piaciuto scrivere, ma volendo potrei farlo in futuro. Ritorniamo a parlare di Gigliopoli.

Qual è il significato del nome? Perchè viene chiamata“la città dei bambini spensierati”?

Gigliopoli vuol dire la città del Giglio perchè poli deriva da polis,che in greco significa città;quindi il nome Gigliopoli significa la Città del Giglio. Abbiamo scelto questo nome perché il giglio rappresenta la purezza,e sicuramente i bambini sono gli esseri umani più puri perché ancora non hanno brutti pensieri in testa. Abbiamo scelto il giglio perché rappresenta per noi la purezza dei bambini. Invece, La Città dei Bambini Spensierati perché ci siamo accorti che in questa società moltissimi bambini sono tristi. Purtroppo sono tanti i bambini che hanno problemi in famiglia, oppure perché i compagni li prendono in giro,spesso perchè un grande ha preso delle decisioni che forse per loro non andavano bene…oppure semplicemente perchè il mondo è stressante. Allora quello che noi vogliamo, è che i bambini quando sono a Gigliopoli si dimentichino tutto il resto, e si ricordano solo di essere bambini. I bambini sono sempre felici,anche se per esempio litigano con un altro bambino, dopo poco fanno pace. Quindi ,vogliamo ,che quando i bambini sono da noi, indipendentemente da quanto tempo stanno,devono essere felici, senza i pensieri che si ritrovano ad avere quando sono fuori
Quale fra le tante attività ricreative realizzate a Gigliopoli preferisce?

La mia manifestazione preferita è la Città del Natale. Un’altra che amo moltissimo,perchè mi fa capire che quando tu parli ai bambini nella maniera giusta, loro in pochissimo tempo riescono a fare delle cose straordinarie, è la Notte arcobaleno, e nello specifico, lo spettacolo che i bambini realizzano. Perchè secondo me in quell’occasione succede una magia creativa. I bimbi che sono da noi, in colonia, fanno varie attività, però poi c’è un momento in cui tutti insieme riescono a fare un miracolo, e fanno uno spettacolo che ogni anno è bellissimo, e ogni anno io lo guardo e mi commuovo. La cosa che mi fa commuovere è scoprire
quanto sono straordinari i bambini nel momento in cui sono felici. Io le prove degli spettacoli non le guardo mai, perché voglio vedere veramente quello che loro sono in grado di fare. E forse questa è l’attività che amo di più, pur amando tutti i momenti a Gigliopoli, vedere quanto sono bravi i bambini, mi sorprendono tutte le volte
Ha un sogno nel cassetto?

Sì. il mio sogno nel cassetto è che finalmente tutti possano vivere in una società dove ognuno provi a fare il meglio per gli altri. Perché se ognuno di noi prova a fare la cosa migliore per gli altri, vuol dire che gli altri proveranno a fare la cosa migliore per noi,e che quindi saremo sempre felici, tutti. Che non vuol dire non essere preoccupati. C’era un libro che leggevo sempre da bambina, e che c’entra pure con la nascita di Gigliopoli, si intitola Pollyanna. In questo libro c’era una bambina che aveva avuto una vita difficile,a cui il papà aveva insegnato a fare il gioco della felicità, che consisteva nel riuscire a vedere le cose belle in quello che succedeva, anche se era brutto. Pollyanna era figlia di un missionario e desiderava tanto una bambola. Il suo papà le diceva sempre che magari nei pacchi che si mandavano alle missioni sarebbe arrivata questa bambola. Quando arrivò il pacco,Pollyanna lo aprì, e si aspettava di trovare la bambola, invece arrivarono tante stampelle. Lei, lì per lì, ci restò male, ma subito dopo cercò la cosa bella in quella cosa brutta ,e la cosa bella era che lei non aveva bisogno delle stampelle. Se
tutti noi, giocassimo al gioco della felicità, il mondo sarebbe più bello.
Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?
I miei pregi, sono… lo dovrebbero dire gli altri,ma noi dobbiamo anche essere in grado di autoanalizzarci. La capacità di sorridere sempre, la capacità di mostrare i propri sentimenti,perché anche se sono triste, io lo dico, non mi vergogno dei miei sentimenti. La speranza, e la testardaggine nel cercare di raggiungere gli obiettivi. I miei peggiori difetti…anche la testardaggine. Un altro mio difetto è che quando ero giovane, mi capitava di lasciare le cose a metà; per esempio io suonavo
il pianoforte,ma a un certo punto ci ho rinunciato. Infine… faccio delle prediche lunghissime ai miei alunni,e spero sempre che accettino i miei consigli; secondo me non mi sopportano.
C’è un motivo per cui ha lasciato la musica?

L’ho lasciata a 13 anni. Un’estate studiai molto per gli esami al Conservatorio,e arrivata ad un certo punto mi sono sentita sopraffatta da questa cosa. Mi è sembrata troppo per me. Mi piaceva molto suonare, però non avevo voglia di diventare una musicista. Ho fatto gli esami al Conservatorio, e li ho superati, ma non ho voluto proseguire gli studi, ed ho anche smesso di suonare. Per questo dico che i bambini devono essere molto felici. Perché quando loro sono molto felici fanno delle cose bellissime, quando diventa un obbligo invece, a volte i bambini fanno un passo indietro. Mi sono pentita di questa scelta ma allora non lo capivo.
E’ fiera dei suoi traguardi? Ci sono obiettivi che spera di raggiungere?

Sì, sono fiera dei miei traguardi,come dovete esserlo tutti voi di ogni traguardo che raggiungete. I traguardi non sono facili da raggiungere. I traguardi sono fatti di sacrificio…a volte succedono anche dei miracoli, però per poter raggiungere un obiettivo tu ti devi sacrificare, devi essere disciplinato. Quindi, quello che vi dico,è di stare attenti a quali traguardi volete raggiungere. Io penso di avere scelto bene e di essere riuscita a raggiungere alcuni dei miei obiettivi,e tanti altri spero di raggiungerli in futuro, perché non è mai troppo tardi.

C’è un traguardo che non è mai riuscita a raggiungere?

Ho provato a raggiungere tutti i miei traguardi,e a volte,arrivati ad un certo punto ho capito che dovevo mettere le mie energie da altre parti
Cosa ne pensa della generazione di oggi?
I ragazzi siano fantastici. Li trovo spesso più intelligenti della mia generazione…però li trovo troppo confusi, perché a volte a
tutti voi vengono dati dei modelli che in realtà modelli non sono. Quindi penso che gli adulti dovrebbero ascoltarvi, perché a volte voi avete le idee molto chiare solo che non vi ascoltiamo. Ma soprattutto per aiutarvi a capire quello che è giusto e quello che è sbagliato. Io penso che voi siete il futuro, che ci sarà un momento in cui io sarò molto anziana e voi sarete i miei medici, i miei ingegneri, i miei poliziotti… persone di cui tutti abbiamo bisogno. È responsabilità di noi grandi dare speranza a questo
futuro,è nostra responsabilità spiegarvi bene le cose, ma anche ascoltare la vostra voce. A volte noi grandi ci occupiamo di spiegarvi ciò che serve, ma non vi chiediamo come state, come vi sentite, se avete bisogno di qualcosa. E voi vi sentite soli, cioè non capiti. Non tutti hanno la fortuna di avere dei genitori comprensivi e che supportano i propri
figli. Io penso che voi siate una generazione dove ci sono dei talenti straordinari, con un’intelligenza straordinaria. Io ho degli alunni che, mi rendo, conto, sono più intelligenti di me. Anche perché voi, la generazione Z, i cosiddetti nativi digitali, avete tanti mezzi a vostra disposizione, anche se a volte siete in difficoltà con il vostro cuore. Non capite bene qual è la differenza tra una cosa fatta bene e una cosa fatta “così”. A volte non vi rendete conto che dicendo una parola state ferendo una persona, noi abbiamo il compito di aiutavi a capire quando sbagliate e tirare fuori il meglio da ognuno di voi per permettervi di
essere felice che vuol dire:“sto bene con me, sto bene con gli altri, quando immagino il mio futuro lo vedo bello,e anche quando sbaglio devo capire di aver sbagliato, ma dall’altra parte mi devo dare una pacca sulle spalle e provare a migliorare la prossima volta” .
Cosa vuole dire a tutte le persone che stanno leggendo questa intervista?
Di fare il proprio meglio per se stessi e per gli altri, e di provare a creare un mondo dove tutti possono avere le stesse possibilità e tutti possono cercare di raggiungere la propria felicità. Nessuno è migliore di un altro. Siamo tutti uguali, perché tutti meritiamo di raggiungere la felicità.

Giorgia Salmeri III A, Giorgia Gullifa III F

Comprensivo Secondo Media Luigi Rizzo