CONCORSO OGGI MILAZZO IN CLASSE / ITT ETTORE MAJORANA. Il nostro patrimonio artistico nazionale vanta la presenza di innumerevoli cultori della musica e proprio a tal proposito non possiamo non parlare di uno dei festival più amati dagli Italiani, anzi, il Festival della canzone italiana per eccellenza e di cui la città di Sanremo ne rappresenta da sempre la culla.

Quest’anno ad aggiudicarsi il titolo di campione è stato Marco Mengoni, già noto per aver conquistato il palco dell’Ariston
dieci anni fa, con una canzone che ha suscitato profonda emozione nel pubblico: “Due vite”. Quando un buon orecchio sa ascoltare cogliendo tra le note realtà nascoste ci si trova concretamente tra due vite: una tangibile e quotidiana, l’altra parallela e surreale dove tutto può accadere trasportati dalle sensazioni. È ciò che avviene, in un caso particolare più che in altri, nel momento in cui si presenta una rarità di cui pochi conoscono le potenzialità: l’orecchio assoluto.
L’orecchio assoluto è prima di tutto un dono innato, consiste nella capacità di saper riconoscere e riprodurre le frequenze e le rispettive note al primo ascolto. Posseduto da musicisti del calibro di Mozart, Bach e Beethoven, ma anche da molti altri come Jimi Hendrix, Michael Jackson, Frank Sinatra, Mariah Carey, Celine Dion, se questa dote viene accompagnata dallo studio di uno strumento musicale o da una buona tecnica vocale teoricamente, si può parlare di “perfect pitch”.
Esiste dunque un potere della musica in grado di sconvolgere la mente umana evolvendola, migliorandola e appagandola. Trascendendo dalla capacità dell’orecchio assoluto, coloro che amano la musica e la diffondono tramite ogni forma di manifestazione artistica possibile sono in grado di curare l’anima delle persone. Infatti, di recente sono stati condotti degli studi in merito alla musicoterapia ovvero un approccio sensoriale che si serve della base sonora per finalità terapeutiche su determinate esigenze fisiche o psicologiche. La musica attraversa tratti del cervello dove le parole non arrivano: sono stati fatti degli esperimenti anche su diverse patologie come l’Alzheimer, certe forme di autismo e stadi psicologicamente gravi come la depressione. In tutti i casi, la musicoterapia ha dato i suoi benefici.

La Fondazione Umberto Veronesi si occupa di questo studio e in particolare del rapporto tra neuroscienza e musica dal 2008,
portando avanti un lavoro che piano piano si sta rivelando sempre di più un grande successo. Oggi, molti giovani ascoltano musica di vario genere, ma quanti ne sono davvero appassionati? Le istituzioni scolastiche contribuiscono a diffondere e ad accrescere questo interesse? Forniscono gli strumenti adatti?
Certamente, uno dei capisaldi del sistema scolastico italiano è garantire la massima espressività dell’’alunno
e la sua libertà di pensiero purché avvenga nel rispetto di determinate regole.

L’Istituto Tecnico Tecnologico E. Majorana di Milazzo si pone ottemperante a questi diritti, ma soprattutto vanta la presenza di studenti creativi e di grandissima levatura intellettuale. La scuola, infatti, in una sua aula colorata e confortante, ha
messo a disposizione dei melomani fanciulli un raffinato pianoforte per dare spazio allo svago dei giovani
durante qualche pausa didattica.
Purtroppo, sono ancora troppo pochi gli istituti che forniscono strumenti del genere. Occorrerebbero più progetti e discipline dedicati al mondo delle arti, a prescindere dall’Istituto e del suo ambito di ricerca, perché gli studenti hanno bisogno di riservarsi momenti intellettualmente piacevoli da condividere con sè stessi e con gli altri. La musica ci rende liberi di sognare ad occhi aperti, esprimere le parole in note, ma soprattutto ci insegna una grande arte: ascoltare.

Angelo Paino III D BS

ITT Ettore Majorana