I giudici del Tribunale di Barcellona hanno condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione, per il reato di bancarotta fraudolenta, l’architetto messinese Pasquale “Lino” Siclari, 62 anni, ex patron della fallita “Aicon Spa” di Giammoro, la holding che controllava la “Aicon Yachts spa”. Quest’ultima produceva imbarcazioni da diporto, oltre ad aver originato una galassia di società con sedi dislocate soprattutto all’estero. La condanna riguarda il processo per il troncone principale del dissesto finanziario della società madre “Aicon Spa”, la holding quotata in Borsa, il cui titolo era stato poi sospeso, dichiarata fallita il 21 gennaio del 2013, e della controllata “Aicon Yachts Spa”, il cui fallimento era stato dichiarato in precedenza, il 5 ottobre del 2012. L’inchiesta fu avviata, appunto nel 2013, con il fallimento della “Aicon SpA”, per iniziativa della Guardia di finanza della Compagnia di Milazzo.

LA NOTA DELLA NUOVA AICON ESTRANEA ALLA VICENDA.

“A proposito delle notizie di stampa relative alle vicende giudiziarie riguardanti la vecchia Aicon Yachts Spa – società al tempo quotata in borsa – e la galassia di aziende collegate alla vecchia proprietà, l’attuale Aicon Yachts S.r.l. intende precisare la totale estraneità alle vicende in questione.

Totale estraneità che riguarda anche e soprattutto le aziende Aicon Interiors S.r.l. e Aicon Resin S.r.l., citate nei sopra menzionati articoli di stampa, per le quali si tratta soltanto di un semplice e necessario caso di omonimia con le società tirate in ballo nelle indagini della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto e nella pronuncia di condanna da parte dei giudici.

L’attuale Aicon Yachts S.r.l., infatti, fa parte del gruppo americano Aicon Group Inc. che ha acquistato il marchio dal fallimento nel 2019, insediando una struttura e un management completamente estranei alla precedente gestione.

La presente precisazione si rende necessaria per rimarcare la netta cesura rispetto al passato dal quale è stato soltanto rilevato il marchio per consentirne il suo rilancio e, con esso, quello dell’industria della Nautica da diporto siciliana.

L’azienda, a tal proposito, punta contestualmente a sgomberare il campo da voci e dicerie assolutamente destituite di fondamento circa il presente e il futuro, assicurando – come già più volte fatto in passato – che la produzione prosegue secondo i piani prefissati dalla proprietà.

Ad oggi, infatti, la produzione impegna ed interessa già 60 dipendenti diretti, oltre il volume di indotto che, naturalmente, si viene a creare attorno a una realtà produttiva così complessa e in perenne crescita.

La stessa proprietà americana, nella persona del CEO Marc-Udo Broich, si è infatti impegnata a seguire pedissequamente un preciso piano industriale che garantirà all’azienda, entro il 2025, di moltiplicare la sua offerta attraverso la produzione di ulteriori nuovi modelli e di rendere ancora più capillare la propria presenza sul territorio generando nuove sinergie.”