Mancava ormai da tre anni il venerato simulacro seicentesco del SS. Crocifisso, opera insigne di Fra’ Umile da Petralia, dichiarato Monumento Nazionale alla chiesa di San Papino. Già da tempo Padre Paolino Saia aveva avviato l’iter per il restauro, e così l’opera era stata rimossa dall’altare il 7 Agosto 2019, per essere inviata a Misilmeri, dove è stata affidata alle cure del restauratore Gaetano Correnti dall’ex parroco padre Stefano Smedile.

Nel contempo è stato avviato anche il restauro della macchina lignea, che ospita numerose teche con reliquie di diversi Santi Martiri. La struttura, realizzata verso la metà del Settecento, copriva l’affresco seicentesco che faceva da sfondo al Crocifisso. La complessità e l’importanza dei lavori necessari per riportare alla luce l’affresco avevano sin ora sconsigliato e impedito il recupero dell’aspetto originale dell’altare, ma la determinazione della restauratrice Stefania Lanuzza della Soprintendenza di Messina ha fatto sì che si procedesse in tal senso.

Sulla pittura murale, raffigurante la Vergine addolorata e San Giovanni ai piedi della Croce con uno stuolo di puttini, ha operato la Ditta di restauri Calvagna di Catania, che ha dato luogo alla rimozione dell’affresco dalla parete e alla sua ricollocazione su idoneo supporto, e che sta provvedendo adesso al restauro della macchina lignea dove saranno ricollocate le reliquie. Per finanziare l’intera operazione di restauro è stata aperta una sottoscrizione di fedeli, a cui hanno aderito anche alcune Associazioni. Il Crocifisso è stato restituito al culto Ieri, mercoledì 14 Settembre, alle 19, nel corso di una celebrazione eucaristica presieduta dal parroco Graziano Bruno e concelebrata da padre Tonino Bono, alla presenza delle autorità civili.