Legambiente: «La mancata pulizia del Boschetto dell’Ancora? Un colpo di calore ha colpito l’amministrazione comunale» 21 Agosto 2022 Ambiente 8 Commenti Pippo Ruggeri, presidente di Legambiente Il cattivo stato del Boschetto dell’Ancora al Tono di Milazzo? Un colpo di calore che ha colpito l’amministrazione comunale. A sostenerlo in una nota è Enzo Bontempo, Responsabile dell’Osservatorio sull’erosione delle spiagge della provincia di Messina, che ha replicato con ironia alla diffida che il comune di Milazzo fatta a Legambiente del Tirreno con la quale si contestava la mancata pulizia dell’area verde del tono adottata da trent’anni fa e «la presenza di una folta vegetazione infestante che potrebbe generare fenomeni di incendio, nonché la presenza di rifiuti». Il boschetto è un’area naturalistica che vanta la presenza di ben 60 specie botaniche tipiche dell’area costiera, molte delle quali censite nella lista rossa a rischio di estinzione. «E sarà stato quasi certamente il caldo record dei giorni scorsi a provocare strani fenomeni dissociativi nella mente di esponenti dell’amministrazioni comunale di Milazzo portandoli a pubblicare una diffida nei confronti del Circolo Legambiente della ridente (e certo che c’è da ridere) cittadina tirrenica», esordisce ironico Bontempo – Capire su cosa il Comune basi l’assurda pretesa che un’associazione di cittadini si sostituisca all’amministrazione pubblica nei suoi compiti istituzionali risulta un esercizio molto difficile, ai limiti della fantascienza. Dall’improvvido quanto comico comunicato diffuso dal Comune, parrebbe che l’avere da parte di Legambiente organizzato nel tempo iniziative di volontariato per la tutela del Boschetto dell’ancora, vista e considerata la latitanza cronica dell’amministrazione comunale rispetto ai propri doveri, obblighi l’associazione a provvedervi per sempre in futuro; insomma, una sorta di usucapione degli obblighi. Se si generalizzasse questo assurdo principio, Legambiente correrebbe il rischio di essere chiamata in futuro ad interventi esorbitanti le proprie funzioni e competenze, quali ad esempio quelli di occuparsi dei deliri di chi ha concepito e diffuso la diffida: “Se te nei sei occupato una volta, riconoscendoli, sei responsabile del loro decorso clinico”, potrebbe essere il contenuto della prossima diffida…», conclude l’esponente del Cigno Verde. Sull’argomento anche Pippo Ruggeri, responsabile storico di Legambiente del Tirreno. «In questi anni abbiamo fatto ogni sforzo per mantenere agibile e fruibile questo gioiello, con azioni di puro volontariato e nel più genuino spirito ambientalista – scrive – Nel rispetto del principio di sussidiarietà, sarebbe lecito poter contare sull’apprezzamento e l’aiuto dell’Amministrazione comunale. Invece in questo momento riceviamo solo bastoni tra le ruote e addirittura diffide. In ossequio all’Autorità cittadina oggi siamo accorsi nel boschetto provvedendo a rimuovere manualmente i pochi rifiuti, prevalentemente imballaggi alimentari. È risultato falso che ci fosse degrado, abbandono, pericolo d’incendio, infestazione. Ricevere certe insinuazioni fa male a chi offre il proprio impegno volontario senza chiedere nulla in cambio. Avremmo un altro piccolo sogno, che in futuro i nostri amministratori siano più sensibili ai valori ecologici ed ambientali». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.091 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT