Portare in superficie i suoi del mare e le voci delle creature che vivono nei fondali di Capo Milazzo. Un’iniziativa ambiziosa che potrebbe essere attuata già dalla prossima estate. Si tratta di un progetto che prevede l’uso di sensori in grado di cattuare i “rumori” del mare e portati in superficie grazie a speciali installazioni, a forma di oblò, sistemate in punti panoramici del promontorio, che permetteranno a chi passeggia di fermarsi ad ascoltarli. «Si tratta di un’idea elaborata da un gruppo di studenti dello Ied (Istituto europeo del design di Milano) – rivela Peppe Maimone, responsabile Amp Marevivo – fortemente voluto da Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo con il supporto di Giuseppe La Spada». Idea subito accolta da sindaco Pippo Midili  che crede possa essere attuata in tempi brevi. «Stiamo già lavorando al piano economico – confessa il primo cittadino –  l’iniziativa sarebbe quella di installare i punti di ascolto delle voci del mare sui sentieri naturalistici della Fondazione Lucifero». Grazie ad una sinergia con Marevivo e l’Amp, infatti, sono state presentate dagli studenti dell’Ied in commissione tesi sette proposte legate al mare. «Ho assistito a Milano alla presentazione dei vari elaborati – dice Midili – è stato emozionante stare in mezzo a chi immagina le cose belle del futuro e vederci proporre idee che noi, residenti qui, non avremmo mai neppure immaginato. Spero che la collaborazione con lo Ied continui».

Proprio collegando le tesi alla Città del Capo, Milazzo qualche giorno fa è balzata agli onori della cronaca grazie all’Area Marina Protetta. Il “Corriere della Sera” ha infatti dedicato un ampio servizio collegandolo proprio alla discussione di questi elaborati. «Tutti i progetti presentati sono stati ripresi dai principali organi di stampa nazionali – aggiunge il presidente dell’Amp Giovanni Mangano – e l’attenzione dimostrata dai giornali tra i quali il “Corriere” conferma il ruolo che il nostro ente assume nel promuovere la cultura ed il rispetto del mare. Oltre a quello dei sensori vi sono altre proposte davvero interessanti come gli “acquari ripopolanti” (Sea gardens) che immaginano la collocazione di alcuni acquari all’interno delle scuole affinché gli alunni se ne prendano cura». «La collaborazione di Marevivo con lo Ied e il Consorzio Amp – conclude Carmen di Penta – rappresenta un esempio tangibile dell’importanza di coinvolgere i giovani sulla necessità di avere il mare protetto».

 

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Un Milazzese
Un Milazzese
1 anno fa

Il mare si ascolta in silenzio e con l’anima, non con le cuffie…

Un Milazzese
Un Milazzese
1 anno fa

Certo installiamo pure altri obbrobri in mezzo alla natura. L’area marina protetta, lo dice il nome stesso, dovrebbe avere solo l’obiettivo di PROTEGGERE l’Area Marina, non esserne il primo artefice di installazioni inutili. Proteggete e a lasciate immutato invece.Le fighetterie nordiche non servono

osservatorio
osservatorio
1 anno fa

Perche’ invece di catturare le voci del mare non pensate a catturare una bella riqualificazione di tutta la zona del promontorio…
Questa testata giornalistica sembra un po’ asservita a questa AMP….

Faccilodda
Faccilodda
1 anno fa

Mi pare che il caldo di agosto vi ha dato alla testa… tutte queste proposte così vicine, così propositive, così attuali e attuabili… non si erano mai viste… nemmeno fossimo in campagna elettorale…

Franco Fabiano
Franco Fabiano
1 anno fa

L’idea mi sembra buona…se dovesse andare in porto, la si potrebbe proporre anche nelle stanze del comune per “sentire” cosa succede in quegli ambienti, sperando di non sentire soltanto peti.