Al giardino letterario di Villa Vaccarino si è discusso con Giovanni Fulci del suo libro “La libertà dell’arbitrio”. Un volume profondo, un saggio che lascia al lettore la possibilità di fare le proprie valutazioni sulla libertà personale.
Fulci ha presentato il parallelismo, il confronto è la fusione della filosofia occidentale con la tradizione orientale ve lo yoga.
Ciò che Giovanni Fulci ha fatto emergere è che per quanto le scelte sembrino libere da condizionamenti, pensieri nostri e altrui, e influenze della società non è così ma che siamo spesso dipendenti e sempre condizionati da qualcosa o qualcuno nelle nostre scelte di qualsiasi tipo esse siano. Da qualcosa che va a intaccare il nostro carattere e la nostra libertà.M
La moderatrice Maria Rosaria Cusumano ha messo in evidenza come il libro fa compiere un bellissimo viaggio dentro noi stessi. E come Mente, corpo e spirito diventano protagonisti nel periodo di decadenza che si sta vivendo in ogni aspetto della società e che ci sta togliendo ogni forma di libertà. «Basti pensare che ancora oggi non siamo liberi di votare perché costretti o a scegliere tra i nomi decisi da altri o ad astenerci dal voto, basti pensare alla pandemia che ci ha costretti e ci costringe a far scelte non volute. Basti pensare alla costrizione di dare armi a un conflitto che non si sa chi lo vuole e perché», ha commentato.
Nando La Rosa ha sollecitato l’autore a parlare del libero arbitrio cristiano di cui hanno parlato i padri della chiesa e come questo possa interfacciarsi con lo yoga o con la tradizione indovedica e come il libro sua di grande aiuto per valutare le nostre scelte e la nostra libertà. Perché in fondo siamo schiavi, soprattutto di noi stessi e dei nostri vizi che ci sembrano conquiste.