E’ stato provocato da un malfunzionamento avvenuto nelle ore pomeridiane di ieri il fenomeno della nube di fumo giallastro che da stanotte, dopo le 2,  ha interessato la città di Milazzo ed i centri della valle del Mela provocando forte apprensione e proteste nella comunità. Ed è scattata anche la psicosi per la coltre di polvere – probabilmente del catalizzatore inappropriatamente bruciato dagli impianti – che si teme sia nociva.
La Raffineria ha comunicato al sindaco Pippo Midili che alle 7, accortosi del disservizio proveniente dallo stabilimento e che molti cittadini già segnalavano nel cuore della notte, ha immediatamente chiesto una relazione al direttore generale della Ram, per avere delucidazioni soprattutto sulle possibili conseguenze per la salute dei cittadini.
La Raffineria ha ribadito che l’accaduto “non ha generato impatto sull’ambiente” e, in merito alle cause, che “si stava procedendo al riavviamento degli stessi impianti”, facendo rilevare altresì che durante queste fasi “potrebbero verificarsi eventi transitori con attivazione del sistema torce di stabilimento”.

Una posizione “ufficiale” che non tranquilla per nulla gli ambientalisti. «Da stanotte – dice Peppe Maimone, presidente dell’associazione Adasc – la città di Milazzo e il comprensorio del Mela sono nella morsa di un pressante inquinamento industriale. Già dalle ore 3.00 dagli impianti della Raffineria di Milazzo si è sprigionata un’intensa nube, visibile a chilometri di distanza».

A preoccupare è la coltre di polvere che si è depositata su tutta la città.  «Stamattina Milazzo si è risvegliata ricoperta di “polvere industriale” che potrebbe essere catalizzatore. Tutto questo è davvero inaccettabile, un silenzio assordante da parte delle istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente. I cittadini pretendono di sapere cosa sia successo, quale impatto ambientale e sanitario ha prodotto questo incidente. Era indispensabile fornire dettagliate informazioni alla cittadinanza ed eventuali comportamenti da seguire».

Altrettanto duro il medico Peppe Falliti, già responsabile della sede mamertina del Wwf. «La situazione ambientale sembra fuori controllo – sostiene Falliti-  Non risultano essere presenti forme di repressione delle violazioni ambientali. Le Amministrazioni locali devono assumersi responsabilità a tutela della Salute dei Cittadini e, visto il periodo, anche degli ospiti turisti. Probabilmente è inutile chiedere le cause e motivazioni di queste fumi perché la coscienza dei Cittadini va tenuta allegra con eventi ludici». In genere questi impianti per la produzione di benzene emanano sostanze cancerogene. Esistono studi che stabiliscono che nelle zone in cui operano si registra un forte nesso di causa con l’incremento di leucemie infantili. Secondo me quando si riavvia questo tipo di impianto, le industrie dovrebbero avvisare i sindaci del comprensorio e dare istruzioni ai cittadini consigliando di non uscire o limitare i contatti con questa sostanza. Credo che l’Asp debba fare un punto zero con uno screening epidemiologico a totale carico delle industrie e della Asp».

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Silver
Silver
2 anni fa

La perla del sole?!!! Io direi la perla dei fumi tossici…Non hanno mai fatto nulla e non abbiamo fatto nulla per contrastare e loro continuano ad avvelenare la gente senza darti spiegazioni vere di sicuro da un camino non escono gelsomini…

Massimo Cusumano
Massimo Cusumano
2 anni fa

Non basta una semplice relazione o una scusa per far tacere tutto. Bisogna intervenire in questa città perché tra i fumi tossici della Raffineria e quelli delle navi ormeggiate nel porto, i cittadini subiscono danni alla salute e al portafoglio.

Bud80
Bud80
2 anni fa

A parte lo schifo inqualificabile… in tutta Italia e nel mondo quando succedono fatti del genere intervengono agenzie (tipo Arpa) a fare rilievi e controlli… a Milazzo bastano le dichiarazioni di Ram?

uomodellastrada
uomodellastrada
2 anni fa
Reply to  Bud80

l’ Arpa è un ente pubblico come Eni cosa vuoi che dica? che è tutto a posto

osser
osser
2 anni fa

Credo che occorra fare una riflessione seria e pacata sulla politica del territorio portata avanti dalla politica milazzese almeno negli ultimi venti anni. Ebbene la città di Milazzo, le cui bellezze paesaggistiche e naturali che il Buon Dio le ha donato, sono sotto gli occhi di tutti. Poi l’Uomo lo ha svenduto: Raffineria, Enel ecc. Un solo sindaco che ha chiesto rispetto? manca pure la luce!

domenico giorgianni
domenico giorgianni
2 anni fa

i vertici della raffineria hanno detto che il problema non sussiste, che le polveri depositatesi, basta avere una macchina di colore scuro per notarle, sono non nocive, praticamente come fosse borotalco. Per cui tranquilli la giostra può continuare a girare….. che schifo