L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente  ha bocciato parte del piano di riconversione della centrale termoelettrica di San Filippo del Mela in un “Polo della transizione energetica e dell’economia circolare” che prevede un investimento complessivo di 450 milioni di euro. Determinante il diniego del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur) da parte della Commissione regionale Via (Valutazione impatto ambientale). Il progetto di A2a, oltre alla riconversione dei gruppi alimentati ad olio combustibile in turbogas (metano) e un sensibile abbattimento di inquinanti, prevede la realizzazione di un impianto Forsu (avrebbe consentito di lavorare 75 mila tonnellate annue di umido producendo biogas) e il recupero di plastiche (50 mila tonnellate/anno). Il problema è legato proprio all’impianto Forsu da 35 milioni di euro. Il futuro della centrale, a questo punto, diventa tutt’altro che roseo se si considera che a distanza di anni non arrivano le autorizzazioni per la riconversione degli impianti a turbogas, indispensabili per sostenere tutto il progetto

La doccia fredda arriva a meno di 24 ore dal tavolo di lavoro multi stakeholder, organizzato da A2A e The European House – Ambrosetti, in cui sono stati presentati i risultati dello studio strategico “La riqualificazione del Polo di San Filippo del Mela, come leva per la transizione sostenibile della Sicilia”. Da quello che apprende Oggi Milazzo non sarebbero però motivi ambientali a fare scaturire il diniego ma il mancato inserimento dell’impianto Forsu nel piano rifiuti della locale Srr e l’assenza di una percentuale congrua di raccolta differenziata tale da fare funzionare a regime gli impianti che però è determinata dalla difficoltà di  smaltire le varie frazioni per l’assenza di adeguati impianti di trattamento..

La centrale A2A di San Filippo attende le autorizzazioni per la riconverisone degli impianti. a metano dal 2019. «Se queste non arriveranno entro fine anno il progetto di riconversione in “Polo della transizione energetica e dell’economia circolare” potrebbe essere compromesso e il futuro degli impianti e della forza lavoro potrebbe essere tutt’altro che roseo», è stato detto ieri mattina prima che si diffondesse la notizia del diniego. «Non c’è piano B”», aveva sottolineato ieri mattina  l’amministratore delegato d A2a Renato Mazzoncini, confermando che il progetto di realizzare un termovalorizzatore a San Filippo del Mela è definitivamente tramontato. «Parteciperemo al bando della Regione (prevede la realizzazione di due impianti in Sicilia, ndr) ma l’investimento sarà previsto al altrove» ha sottolineato l’Amministratore delegato. 

L’appuntamento ha visto la partecipazione dell’Amministratore Delegato di A2A, Renato Mazzoncini, che ha illustrato l’impegno del Gruppo per il territorio, e dell’Amministratore Delegato di The European House – Ambrosetti, Valerio De Molli che ha approfondito i contenuti dello studio, focalizzato sulle implicazioni economiche, sociali ed ambientali derivanti dai progetti di riconversione previsti per il sito di San Filippo del Mela. Hanno inoltre contribuito alla discussione alcuni stakeholder locali tra cui i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil (Mastroeni, Alibrandi e Tripodi), i sindaci di San Filippo del Mela (Gianni Pino) e Monforte (Giuseppe Cannistrà), il vice presidente regionale di Sicindustria Ivo Blandina  e, in rappresentanza della stampa locale, Gianfranco Cusumano di Oggi Milazzo in qualità di testata più letta e rappresentativa. Convitato di pietra la Regione Siciliana. Nessuno dei deputati o esponenti della giunta Musumeci ha accettato l’invito. 

“L’incontro è stato un’importante occasione di confronto con le istituzioni, i rappresentanti delle comunità locali, le start up attive sul territorio per conoscerne esigenze ed aspettative. – ha dichiarato Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A – La sostenibilità guida la nostra strategia e siamo impegnati nel fornire un contributo concreto alla transizione energetica e all’economia circolare. Oltre il 90% degli investimenti previsti nel piano industriale decennale di A2A è in linea con gli obiettivi globali dell’Agenda 2030. Queste stesse premesse hanno guidato anche il nuovo piano di investimenti in Sicilia. Un piano incentrato sul Polo Energetico integrato di San Filippo del Mela, che può rivestire un ruolo rilevante nello sviluppo sostenibile della Regione grazie alla riconversione della centrale elettrica, la realizzazione di un impianto fotovoltaico e di due impianti per il recupero e la valorizzazione dell’umido e della plastica differenziati dai cittadini. Il nostro obiettivo è condividere le tappe di questo percorso in un confronto costruttivo che crei benessere per tutte le persone che vivono nel territorio».

Secondo lo studio di The European House – Ambrosetti questo consentirebbe ai comuni di ridurre la Tari, attualmente alcune frazioni (tra cui l’umido) viene smaltito fuori regione o addirittura finisce nell’indifferenziato.

A2A ha attivato l’iter autorizzativo per l’impianto Forsu nel maggio 2019, poi a gennaio 2021, come ha ricordato Giuseppe Monteforte, ad di A2A Energiefuture, l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia ha notificato alla multiutility un preavviso di rigetto del Paur – Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale. Per Mazzoncini la Sicilia “rimane uno dei territori più importanti in termini di sviluppo” della multiutility che nel 2020 è cresciuta del 18% sul fronte investimenti. 

Nel 2020 in Sicilia A2A ha generato e distribuito valore aggiunto agli stakeholder locali per un totale di 32,5 milioni di euro e ha investito nella manutenzione e sviluppo dei propri impianti 7,8 milioni di euro. Il piano di A2A prevede interventi legati sia al tema della transizione energetica sia al tema dell’economia circolare. Come ad esempio la realizzazione di un nuovo gruppo di produzione di energia elettrica di ultima generazione (400MW), con l’obiettivo di sostituire l’attuale produzione alimentata da olio combustibile, che potrà funzionare in ciclo combinato (CCGT) o in ciclo aperto (OCGT), in base alle richieste del mercato.

Questo produrrebbe una maggiore efficienza energetica con rendimenti superiori al 60%, minori emissioni inquinanti con una riduzione significativa delle emissioni di ossidi di azoto e annullamento delle emissioni di ossidi di zolfo e polveri, e minore impatto paesaggistico, grazie alla demolizione del camino, dei 3 serbatoi per l’olio e delle unità a carbone.

Inoltre, è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico di circa 3 MW di potenza all’interno del perimetro della Centrale di San Filippo del Mela e anche di un sistema di batterie elettrochimiche per potenziare lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Il sistema di accumulo sarà dotato di una potenza pari a 20MW. Sul fronte dell’economia circolare il progetto prevede la realizzazione di un impianto per il trattamento della FORSU derivante dalla raccolta differenziata, attraverso un investimento di circa 35 milioni di euro e la realizzazione di un impianto per il trattamento della plastica proveniente dalla raccolta differenziata, attraverso un investimento pari a 11 milioni di euro.

Ad oggi, infatti, nell’area vasta di Messina non esistono Centri di Selezione Secondari (CSS Corepla).

 

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Andrea
Andrea
2 anni fa

Finalmente una buona notizia per la salute nostra e dei nostri figli…

Nino
Nino
2 anni fa

Milazzo è già stata martoriata per oltre 50 anni, ha già dato tanto e non ha ricevuto niente in cambio, sarebbe ora che l’ inceneritore venga fatto con raziocinio, in un posto lontano dai centri abitati: in sicilia ve ne sono tanti di posti “desertici”

Marcoss
Marcoss
2 anni fa

Ma chiedetela insieme alla ram

giovanni
giovanni
2 anni fa

e vai adesso tutti i virologi diventano esperti ambientalisti e sputano fuoco dalle loro bocche senza capire di cosa si parla purtroppo questo e il paese che ci meritiamo tutti tuttologi mio malgrado devo pensare che un po di Orban (Presidente Ungheria) poi non farebbe tanto male a questo paese allo sbando

Bud80
Bud80
2 anni fa

Valutazione Impatto Ambientale negativa… ma avete idea di cosa significa avere un impianto per lo smaltimento di tonnellate di umido e plastica così vicino al centro abitato? Insieme a RAM e al resto?