L'ingresso della Raffineria di MilazzoRaffineria di Milazzo, lavoratori dell’indotto in agitazione. L’azienda riduce investimenti e ritarda rientro operai 13 Maggio 2020 Cronaca 14 Commenti La Raffineria di Milazzo non fissa le tempistiche del rientro di tutti i lavoratori nel post crisi coronavirus e il Coordinamento Indotto delle ditte dichiara lo stato di agitazione sindacale. In questo momento i serbatoi sono pieni e gli impianti per la produzione di benzina fermi a causa della scarsa richiesta di carburante. Secondo quanto dichiarato dai vertici nel corso di un incontro promosso da Sicindustria lo scorso 7 maggio saranno stanziati solo 45/50 milioni di euro per lavori di sicurezza e Ambiente, mantenimento , progetti strategici. Decine in meno rispetto al 2019. E’ logico che la crisi legata al Covid 19 ha inciso notevolmente nella scelta del management (è stata rinviata al prossimo anno anche la grande fermata per la manutenzione straordinaria) ma, da quello che si vocifera, la china sarebbe stata ormai presa. I sindacati, comunque, in questa fase, vogliono vedere il bicchiere mezzo pieno, e si dicono soddisfatti poiché ritengono che la Ram «non ha intenzione di chiudere ma di continuare a contrastare le decisioni della Regione che mette restrizioni ancora più drastiche per l’ambiente rispetto a quelle che sono le normative nazionali ed europee». Le parti si sono date appuntamento entro questa settimana ma i sindacati del coordinamento ritengono «che la committente non abbia al momento alcuna intenzione di aumentare il numero delle presenze in fabbrica». In una nota si comunica, inoltre che le ditte che si sono aggiudicati gli appalti prima della propagazione del virus – «senza intaccare quella che è la sicurezza e la salute dei lavoratori» – sono pronte al rientro consentendo una ripresa programmata. Lo stato di agitazione prevede il blocco di tutti i lavori richiesti ed eseguiti oltre il normale orario di lavoro con l’impiego degli stessi dipendenti abilitati Ram, ogni forma di turnazione, ogni forma di emergenza tranne quella di sicurezza e sanità, l’uscita dei trasfertisti. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 13.396 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT