La polemica sull’Area Marina Protetta e sulla mancata approvazione dello statuto da parte del Ministero dell’Ambiente continua a tenere banco. Questa volta, dopo il consigliere Rosario Piraino, autore degli emedamenti contestati da Roma a causa di errori formali al loro interno, interviene il sindaco Giovanni Formica.

«Risparmio alla città il resoconto delle imbarazzanti conversazioni con alcuni funzionari ministeriali sulle modifiche apportate allo schema di statuto – esordisce – e ribadisco che, se nulla è cambiato nella posizione dei consiglieri, l’esigenza è avviare prima possibile le attività dell’area marina protetta per evitare ulteriori danni ai cittadini e ai turisti. Per farlo, però, bisogna eliminare dallo statuto le disposizioni approvate in violazione di legge. Che si sia trattato di un refuso o meno, il risultato non cambia. Di certo posso confermare che il Consigliere Piraino, quando ha avuto notizia della necessità di tornare in aula, ha immediatamente interloquito con me e i miei collaboratori e si è reso disponibile per fare in modo che tutto si potesse sistemare nel minor tempo possibile e, quindi, senza danni per alcuno».

La “partita” col Ministero non è per nulla terminata. «Suggerisco massima prudenza a chi si lancia in dichiarazioni entusiastiche – continua il primo cittadino – non commentando le manifeste illogicità degli altri emendamenti e le complicazioni legate alla loro approvazione, quanto a quello sulla durata in carica del Direttore invito tutti a leggere gli statuti delle altre aree marine d’Italia, facilmente reperibili in rete. Tanto basterà a scoprire che in massima parte, se non in tutti, non c’è alcuna previsione simile, essendo altri gli atti che, generalmente, disciplinano questo profilo. Non mi sono battuto contro la modifica – spiega il sindaco Formica – perché di per sé non è illegittima e perché se un emendamento non persegue l’interesse pubblico, come nel nostro caso, ma soltanto finalità politiche poggiate su teorie fantasiose, è inutile avviare un ragionamento (che presuppone disponibilità all’ascolto da tutte le parti); bisogna puntare all’obiettivo e per me, che ho rivendicato con forza, nel rispetto delle posizioni di tutti, la scelta della mia amministrazione di consentire che nascesse l’AMP, l’importante è l’obiettivo finale».

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UnMilazzese
UnMilazzese
5 anni fa

Ci hanno, di fatto e per ora, sequestrato il mare di Capo Milazzo con una AMP la cui finalità, per come definita, utilizza la scusa della protezione dell’ambiente marino per creare posti di lavoro a fare soldi sulla pelle dei cittadini.
Ce lo hanno sequestrato perché non hanno fatto neanche l’ente che deve far pagare i cittadini per usufruirne.
Tutto questo perché?
Che abbiamo fatto di male?

antonino
antonino
5 anni fa

pasticcio COLOSSALE ( AVETE PARTORITO LA DISTRUZIONE DI MILAZZO )

Urik
Urik
5 anni fa

L’Area Marina Protetta e’ l’ultimo scempio della nostra citta’, del nostro territorio, degli interessi dei milazzesi che Giovanni Formica sente il bisogno di lasciarci prima di andare via, magari piazzando qualche buon amico nel Consiglio di amministrazione. Formica ha deciso che riammarra’ indimenticabile pure per questo. I segni del suo passaggio rimmarranno indelebili.

UnMilazzese
UnMilazzese
5 anni fa

Una volta, quando le situazioni erano disperate, quando qualunque invito o consiglio cadeva nel vuoto si accendevano ceri alla Madonna ed ai Santi di turno.
Si potrebbe provare anche in questa situazione disperata. Chissà se stavolta ci ascolterebbero a ci liberassero da questa presa in giro che è la AMP nella forma attuale. Magari per farlo vorrebbero che si promettesse loro di farne una seria

UnMilazzese
UnMilazzese
5 anni fa

E se, per miracolo, domani ci svegliamo e ente parco e regolamento sono attivi?
La pesca professionale potrà pescare in larghe aree della AMP
I diportisti potranno transitare a bassa velocità (no zonaA) con motori a norme CEE dal 2003 mai ancorare e neanche usare boe perché non esistono
Unici al bando sono i pesca-sub in apnea il cui numero di prede è molto limitato rispetto alla “piccola pesca”