La gestione sui rifiuti a Milazzo sembra maledetta. Anche l’appalto da sette anni con una base d’asta da 32 milioni di euro vinto dalla ditta Tech srl di Floridia con un ribasso del 5,59 per cento è finito al centro di un ricorso al Tar che rischia di paralizzare per l’ennesima volta il servizio.

A presentarlo è stata la Caruter di Brolo che si è piazzata seconda nonostante un ribasso pari all’8,22 per cento. La commissione dell’Urega di Messina che ha gestito la gara in quanto superiore alla soglia europea di un milione 250 mila euro, ha premiato la «la strategia complessiva del progetto della Tech srl» ritenuta «innovativa».

Due le motivazioni principali su cui si baserebbe il ricorso depositato al Tar: le dichiarazioni “reticenti” o “non veritiere” sui cosiddetti “illeciti professionali” (le penali subite in altri appalti pregressi) e il dimensionamento del servizio che secondo Caruter ruoterebbe su un quantitativo annuo inferiore rispetto a quello effettivamente prodotto dai cittadini: 11 mila tonnellate al posto di 18 mila.

La società di Brolo chiede al Tar catanese di annullare gli atti con cui si proclama vincitore la Tech srl e di essere dichiarata vincitrice dell’appalto.

Al comune di Milazzo, a questo punto, non rimane che attendere la decisione del Tar che nel giro di qualche settimana si dovrà esprimere sulla concessione o meno della sospensiva. Da questo dipenderà la firma del contratto di appalto. Fino al 30 aprile a gestire il servizio di igiene urbana sarà la Lovera di Patti vincitrice (anche questo grazie ad un ricorso al Tar) di un appalto trimestrale.