La maggioranza consiliare “spegne la luce” sul Programma triennale delle opere pubbliche 2018-2010 con una sonora bocciatura. Il piano conteneva anche la proposta di un project financing per la gestione degli impianti di pubblica illuminazione. La bocciatura conseguente non è legata alle perplessità sui costi e sulla tempistica che erano stati evidenziati nel corso della doppia seduta consiliare, ma al riscontro che un progetto preliminare per l’illuminazione pubblica si trovava inserito già nei precedenti programmi triennali con l’ultimo aggiornamento nel 2008. Di fatto, insomma, si è evitato di andare a votare un doppione e l’opposizione la soluzione l’ha trovata con un voto destinato alla sua bocciatura.

Una via d’uscita che non hanno digerito esponenti dell’ex maggioranza, che hanno preferito abbandonare l’aula, dopo l’inutile tentativo di procedere al rinvio della trattazione per riportarlo in aula successivamente, proposta bocciata a maggioranza di voti dei presenti. Ed allora è stato messo in votazione il punto all’ordine del giorno, bocciato con 16 voti (Oliva, Cocuzza, Rizzo, Alesci, Bagli, Saraò, Magistri, Sindoni, Nastasi, Midili, De Gaetano, Foti, Magliarditi, Russo Francesco, Maimone e Russo Lydia) e 2 astenuti (Nanì e Piraino). Adesso resta la possibilità di adeguare il precedente progetto inserito nell’ultimo programma triennale, riportando l’argomento all’esame del consiglio comunale.

C’è chi prevede contraccolpi in amministrazione dopo l’esito della votazione, ad un’analisi anche delle assenze e di qualche presenza che ha contribuito alla bocciatura del programma triennale. Alla conclusione di martedì sera si è pervenuti dopo un paio di sedute, ed a seguito dell’intervento di Pippo Midili che –tra l’altro- ha fatto emergere come la presenza di un progetto preliminare per la pubblica illuminazione ci fosse sin dal 1999 nel piano triennale delle opere pubbliche, con successivi aggiornamenti. Ed è di seguito a questo riscontro che Midili riteneva l’aggiornamento un procedimento anche più veloce ed un intervento più capillare sul territorio.

Peraltro –ha aggiunto ancora Midili- quello presentato dalla “Società gestioni italiane” srl è uno schema di fattibilità e sarebbe stata peraltro illegittima l’approvazione in giunta di un progetto che non era passato prima dal consiglio comunale, così come, con l’approvazione dello schema di fattibilità, il Comune non avrebbe avuto più alcuna possibilità di intervenire per modificarlo.

Superfluo dire come più consiglieri vicini al sindaco Giovanni Formica abbiano tentato di fare andare avanti i lavori sul progetto per un project financing, ritenendolo “fattibile con le previste tecnologie più avanzate” (Abbagnato); “strumento valido per risolvere il problema della pubblica illuminazione, presentando, se necessario emendamenti, e quindi procedendo al rinvio” (Spinelli); “andare avanti sentendo i tecnici, com’è giusto, perché si devono assumere le loro responsabilità anche davanti alla città” (Italiano); “in presenza di un impianto obsoleto, il progetto di finanza rappresenta una grande occasione per ammodernarlo, per cui, se c’è da migliorarlo facciamolo, ma non diciamo che va bocciato” (Assessore Torre).