Non è detta l’ultima parola sul futuro del Faro di Milazzo. I locali adiacenti alla struttura militare che una volta ospitavano il guardiano sono stati concessi per vent’anni all’Associazione temporanea d’impresa tra Giesse Costruzioni srl e la Bruno Teodoro spa per realizzare un piccolo albergo a cinque stelle, ma la Fondazione Lucifero ha intenzione di portare avanti tutte le azioni necessarie per bloccare “l’operazione”. «A fronte dell’inerzia e del quasi totale disinteresse delle istituzioni pubbliche locali, delle associazioni e dei privati – ha scritto il presidente del cda, Enzo Russo –  la Fondazione ha proposto davanti all’Autorità giudiziaria tutte le iniziative necessarie per conseguire la disponibilità  del faro stesso. Ulteriore iniziativa, davanti al giudice ordinario, sarà intrapresa in sede possessoria».

Al momento della pubblicazione del bando della Difesa servizi spa (società in house del Ministero della Difesa) nell’ambito di una operazione nazionale di dismissione dei beni, in collaborazione con l’Agenzia del demanio, il cda della fondazione presieduto da Enzo Russo ha presentato ricorso. La Fondazione, infatti, era interessata ai locali inseriti nel “lotto 9” poiché ricade nei terreni che furono del barone Giovanni Battista Lucifero e comunque confinanti a quelli attuali della fondazione. L’unica strada di accesso, ad esempio, ricade nei terreni della Lucifero. Ma l’Ipab di Capo Milazzo è stata impossibilitata a partecipare al bando. Potevano partecipare solo enti economici come imprese individuali e società commerciali, società cooperative e consorzi con esclusione, quindi, tra l’altro, di persone fisiche, associazioni e fondazioni. «L’ente in passato ha chiesto in più occasioni la struttura ma alle istanze non ha mai avuto risposta – si legge nelle motivazioni della delibera 35/2016».

Ma da cosa nasce l’interesse per il Faro?  «L’acquisizione in concessione da parte di un soggetto terzo creerebbe difficoltà e danni per la Fondazione e potrebbe determinare anche il sorgere di futuri contenziosi», si legge nella delibera dell’ente benefico. Nel secolo scorso l’area era stata ceduta dal barone Lucifero a scopo sociale per dare un ricovero al guardiano del faro, ma con la concessione lo scopo sociale è venuto a decadere e lo stato sta facendo “lucro”.

A tentare di aggiudicarsi la struttura di Milazzo erano stati la Tarnav srl e un’Ati di Capo D’Orlando, costituita dalla Giesse Costruzioni e dalla Bruno Teodoro Spa. Ad aggiudicarselo l’ATI di Capo D’Orlando, che realizzerà un mini Hotel (5 stanze) con annesso piccolo museo.

La ditta dovrà garantire la fruibilità pubblica della struttura e l’accessibilità del faro e delle aree esterne di pertinenza.

Ultimate tutte le verifiche amministrative previste dalla procedura di gara si procederà alla stipula degli atti di concessione e nei prossimi mesi inizieranno i lavori di recupero e riqualificazione pari a 250 mila euro.