L'ingresso del palazzo municipale di MilazzoOperazione “Libera uscita”, originariamente erano 160 gli indagati (su 190) 3 Ottobre 2016 Cronaca 7 Commenti Alla fine ne sono rimasti 75, ma originariamente erano ben 160 i dipendenti “assenteisti” la cui posizione è stata vagliata dalla procura: 160 su 190 impiegati che operano negli uffici del Palazzo Municipale. I dipendenti sfiorano complessivamente le 350 unità (173 a tempo indeterminato e 160 contrattisti) ma nell’indagine, ad esempio, non figura alcun vigile urbano anche perché la sede si trova in via San Paolino o dell’ufficio tecnico comunale in via Cappuccini o quelli che prestano servizi al Castello. La procura ha fatto una cernita degli atti documentali forniti dalla compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo guidata dal capitano Michele Milazzo e verificato chi, effettivamente, si è assentato saltuariamente per la pausa caffè (consentita nella pubblica amministrazione con tanto di sentenze della Cassazione) e chi invece abusava realmente. I controlli riguardano al periodo 10 novembre 22 dicembre 2014. E’ servito oltre un anno e mezzo per vagliare le singole posizioni. Mille le ore di lavoro che non sarebbero state svolte. Un lassismo diffuso, un andazzo tollerato da tutti in quel periodo (novembre – dicembre 2014) che portava a lunghe colazioni in orario di lavoro, l’acquisto del pesce spada nei banconi alle spalle del municipio, la ricerca del parcheggio auto dopo avere timbrato il cartellino, o l’uscita per cambiare il disco orario. Senza considerare il passaggio di badge da parte di colleghi compiacenti in assenza dell’interessato. Il procuratore capo di Barcellona Crescenti, durante le interviste rilasciate dopo la conferenza stampa di stamani, ha lamentato il mancato controllo degli organi interni al comune. Diversi i casi giornalisticamente più interessanti, che, però, leggendo con attenzione le carte, appaiono ridimensionati. BASKET. A livello nazionale la gogna è toccata principalmente al dipendente che da anni svolge il ruolo di direttore sportivo di un’associazione di Minibasket. Settanta le ore in cui si sarebbe allontanato arbitrariamente. Si è detto che lasciava il posto di lavoro per andare agli allenamenti. Ma in realtà, la mattina non vi sono sedute (anche perché avvengono nella palestra di una scuola) e nel pomeriggio sono previste quando al Comune non vi sono rientri. Il caso contestato dalla procura sarebbe avvenuto nel dicembre 2014 quando risultava presente sia al palazzo municipale che ad un incontro di minibasket. In realtà, risulterebbe presente in base al referto della federazione dove spesso, non essendo un’attività agonistica, formalmente figurano i vertici delle squadre ma, alla fine i bambini, vengono accompagnati da delegati. Le contestazioni, comunque, rimangono gravi e tutta la vicenda dovrà essere chiarita. FISIOTERAPIA. Verificato grazie a pedinamenti e riprese video, invece, il caso del funzionario (in passato componente della commissione comunale disciplinare) che durante l’orario di lavoro si è recata in un centro di fisioterapia a Piazza Nastasi, poi in profumeria e, infine, rientrava al comune per timbrare l’uscita dal posto di lavoro. Complessivamente un’assenza ritenuta illegittima di poco più di un’ora. ROSTICCERIA. Un dipendente, invece, avrebbe evitato ben 98 ore di lavoro in poco più di un mese. Addirittura sarebbe stato avvistato alla cassa di una rosticceria, dietro il bancone durante l’orario di lavoro. L’episodio risale ad una data antecedente al periodo interessato dalle riprese delle telecamere. A certificarlo un pedinamento e l’acquisto di un panino da parte di un finanziere in borghese. L’UFFICIO STAMPA. Un’ora di lavoro non svolta viene contestata anche a Giovanni Petrungaro, capo ufficio stampa del comune. In realtà la sua attività lavorativa non è regolata dal contratto degli enti locali ma da quello giornalistico che prevede un numero di 36 ore lavorative settimanali senza fissare un orario giornaliero. RAGIONERIA. Rino Scattareggia, impiegato dell’ufficio ragioneria, nella sua pagina facebook chiarisce la posizione: «Le contestazioni mosse al sottoscritto (9 ore 24 minuti 57 secondi di uscita complessiva arbitraria nel mese sotto osservazione) non tengono in considerazione il ruolo di contabile svolto nel periodo in questione per l’Organo Straordinario di Liquidazione. Per tale compito trattenevo tutti i rapporti economici con la tesoreria della commissione del dissesto presso istituto bancario esterno al palazzo municipale, ove mi recavo senza timbrare per servizio (come previsto invece di norma per le uscite effettuate ed autorizzate preventivamente per il comune) in quanto assegnato lavorativamente alla predetta commissione secondo gli obiettivi dalla stessa indicati. Tale circostanza sarà prontamente attenzionata agli inquirenti per le opportune valutazioni di legge. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.543 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT