Venticinque milioni di euro per la bonifica della falda acquifera di Milazzo. I fondi sono inseriti nella recente delibera Cipe che destina complessivamente 407 milioni di euro alla Sicilia per la tutela del territorio. Secondo quanto anticipato dal Ministro dell’Ambiente Galletti alla stampa, il Governo Crocetta ora «non ha più scuse».

Il Cipe, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, è un organo collegiale del Governo presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composto dai Ministri con rilevanti competenze in materia di crescita economica.

Quaranta gli interventi: dalla lotta al dissesto franosa alla bonifica dei siti sin tra cui rientra Milazzo. Secondo Galletti ci sarebbero ben 25 milioni di euro per bonificare le falde nell’area Sin Milazzo-Valle del Mela, riconosciuta sito d’interesse nazionale nel 1998 e dal 2002 dichiarata area ad elevato rischio di crisi ambientale.

I comuni interessati sono Milazzo, Monforte San Giorgio, Pace del Mela, San Filippo del Mela e San Pier Niceto. Un’area Sin che, però, non ha mai avuto risorse a destinazioni ma solo pastoie burocratiche a carico dei comuni e delle piccole aziende che per ampliare la loro attività o realizzare nuovi insediamenti si sono dovuti accollare costi enormi per rispettare le rigide regole che regolano i siti di interesse, a cominciare dalla cosiddetta “caratterizzazione” dei terreni.

I 407 milioni di euro provengono dai Fondi di sviluppo e coesione destinata all’ambiente. L’intervento più grosso è quello di 196 milioni di euro per la bonifica dei sedimenti della rada di Augusta e la realizzazione nel sito di un porto hub. Con altri 59,7 milioni saranno finanziati interventi per contrastare il dissesto idrogeologico anche nei comuni di Saponara, Santa Lucia del Mela, Montalbano Elicona, Lipari.

Risale al 2013 lo studio dell’università di Messina su commissione OMS a cura del professore Squadrito, dove si rilevano Metalli pesanti in eccesso (cromo, Nichel, Cadmio, ecc…) nelle urine dei ragazzi fino a 12 anni di età campionati. L’8 aprile 2014 a Milazzo Legambiente nazionale ha illustrato il dossier riguardo alla contaminazione del medesimo sito Sin, dal quale dossier emerge che «le lacune e l’improvvisazione con cui si sta gestendo la bonifica di Milazzo si evincono a partire dal decreto di perimetrazione dell’11 agosto 2006 del ministero dell’ambiente, nella norma si riporta testualmente che la perimetrazione del sito è provvisoria e che l’inquinamento è da addebitarsi alle seguenti cause: ” le cause che adducono alle bonifiche sono riconducibili: all’inquinamento atmosferico, del suolo, del sottosuolo e delle falde acquifere derivante dall’utilizzo dei prodotti petroliferi sia della Raffineria che della Centrale Termoelettrica. Le caratterizzazioni eseguite hanno mostrato una diffusa contaminazione dovuta alla presenza di “benzene, toluene, xilene, benzo(a)pierene, policlorobifenili (pbc), tetracloroetilene e metalli pesanti come : nichel, cromo, piombo, rame, manganese per la sola falda acquifera.”