Italia Nostra dice no al nuovo teatro da 2500 posti al castello di Milazzo. E chiede di indire una ”Conferenza sulla Città Murata” con Regione, Soprintendenza e Associazioni culturali coinvolgendo la cittadinanza. L’Amministrazione Comunale, nei giorni scorsi, ha comunicato di avere dato l’incarico ai tecnici di redigere il progetto esecutivo ”per la costruzione di una nuova struttura modulare per spettacoli nell’area ad ovest del Duomo antico del Castello”. L’associazione presieduta da Bartolo Cannistrà chiede «che si abbandoni definitivamente il progetto nell’area della Chiesa dell’Annunziata, progetto che comporterebbe la definita copertura delle vestigia lì giacenti e la costruzione di muraglioni proprio a ridosso della scarpata prospiciente la Porticella».

Per il sodalizio, la costruzione al castello, sarebbe l’ennesima scelta sbagliata nella gestione della cittadella fortificata da parte dell’amministrazione. «Ribadiamo – scrive – che è stato un errore non aver provveduto alla rimozione della fatiscente struttura teatrale che ingombra un’area di particolare interesse archeologico e deturpa l’immagine della Città Murata, ed aver ospitato all’interno della Cinta Spagnola manifestazioni incompatibili con la dignità del luogo come la Festa della Birra, la Notte Rosa o inopportune manifestazioni con finalità commerciali».

In una nota, esprime preoccupazione «perché si continua a percorrere una strada sbagliata, irrispettosa del valore», chiede, quindi, «che si receda da un progetto incompatibile con la natura di un luogo denso di storia, ma anche fragile e da tutelare, a partire dal Duomo Antico che potrebbe esserne danneggiato, date le sue caratteristiche costruttive» (a quanto pare i decibel degli spettacoli musicali potrebbero danneggiare la cupola sulla cui “consistenza” ci sono state sempre le perplessità degli addetti ai lavori, ndr).

«Ancora di più ci preoccupa il progetto di aprire –secondo quanto riferisce la stampa- un nuovo accesso ed una biglietteria (!) nel Rivellino di S. Giovanni (ignorando tutti i problemi di agibilità, oltre che di rispetto dell’immagine e del valore storico dei manufatti), – scrive  Italia Nostra – bypassando le storiche porte della Città: si pensi piuttosto a mettere in sicurezza la Porta di S. Maria e a renderne agevole per tutti l’accesso, e ad aprire la Porta dell’Isola, come ripetutamente richiesto da Italia Nostra».

Poi arrivano le proposte. «Certamente il maniero può ospitare convegni, eventi culturali, spettacoli musicali e teatrali, purché siano di dimensioni più contenute e compatibili con la sua storia e la sua natura. Si pensi piuttosto ad utilizzare a questo scopo il Cortile del Mastio, il Duomo Antico, il Monastero delle Benedettine, il cosiddetto terrapieno Zirilli, i locali nel Bastione di S. Maria i suoi spalti e quelli del Bastione dell’Isola, fermo restando che altre zone della Città sono più adatte all’ uso».

 

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Oreste
Oreste
8 anni fa

Volete sapere qual’è stato il contribuito di Italia Nostra di Milazzo nel corso degli anni?
CHIACCHERE.
Si hanno fatto solo chiacchere discutendo del nulla e ritenendo che le loro opinioni siano “vangelo”.

Franco
Franco
8 anni fa

L’Opinione del prof. Cannistrà e quella di un cittadino qualunque come posso essere io.
Essere il presidente di Italia Nostra non gli conferisce nessun autorità.
Non penso proprio che il prof. Cannistrà abbia le competenze tecniche per giudicare un progetto che ancora deve essere elaborato, a meno che non abbia delle intuizione divine..
Se lui è contrario, io sono favorevole e siamo pari.

enzo
enzo
8 anni fa

io consiglio, a chi spara queste cavolate, di farsi un giretto per l’italia e vedere tanti bellissimi posti con castelli dove all’interno fanno di tutto e di più. ( giusto per non andare lontano, basta vedere la valle dei templi ).
al mondo solo a due cose non vi è rimedio….. alla fame e all’ignoranza !!!!
basta che si improvvisano assessori e consiglieri , specialisti etc etc etc….. e poi , oltre a non capirne nulla, parlano a vanvera !!!! fatevi una cultura di teatro, di arte ……

enzo
enzo
8 anni fa

io credo che non fare il nuovo teatro porta solo svantaggi, in tantissimi castelli ci sono ampie arene e teatri che permettono di fare tanti spettacoli. solo a Milazzo non si può fare mai nulla. bastano solo pochi accorgimenti per far convivere insieme arte e cultura, senza arrecare danni alla struttura antica del castello. è solo questione di mentalità e di volontà. è facile dire sempre no. cosa dobbiamo preservare se non si fa mai nulla ??? invece sfruttando tutto quello che c’e’ da sfruttare , si mantiene viva la struttura.
semu a milazzu, non c’è nenti i fari………………

Paolo
Paolo
8 anni fa

Siamo alle barricate! Incredibile che la città sopravviva con questa sequela di no a catena. Il comune avverte che ci saranno difficoltà a pagare i dipendenti, i precari forse non verranno stabilizzati, il turismo è solo una idea, il caos cittadino è direttamente proporzionale alla maleducazione di molti (tanti milazzesi ma anche cretini fuori confine cittadino che sanno che da noi una infrazione è come una medaglia, più ne hai…) E tutto ci veicola verso il termovalorizzatore (brucia discariche e spazzatura per i meno tecnici) che sarà la morte sociale e fisica del territorio. Il castello andrebbe valorizzato con teatro… Leggi il resto »