Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Barcellona ha rimesso in libertà il trentottenne messinese Alberto Scandurra nei confronti del quale era stata un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, accusato di aver messo in vendita sulla rete internet prodotti di prevenienza furtiva. Il Gip dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto oggi, non ha ravvisato alcuna esigenza cautelare nei confronti dello Scandurra ed ha disposto il dissequestro del materiale. Inoltre – come comunica il suo avvocato, l’avvocato Francesco Ponzio,- il materiale sequestrato gli è stato restituito perchè non di provenienza furtiva, come riferito dagli organi di stampa.

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Francesco
Francesco
8 anni fa

Ma gli hanno restituito proprio tutto il materiale sequestrato? O forse il processore rubato riconosciuto dal proprietario è risultato davvero rubato e quindi non è tra la merce restituita a Scandurra?
Lo dico per coloro che hanno postato i commenti senza aver letto il primo articolo:

” Il processore rubato, i computer di probabile provenienza illecita ed altra merce che i poliziotti hanno trovato a casa dell’arrestato – PC, cellulari, attrezzature elettroniche – sono stati sequestrati. ”

.. nè altri in cui si diceva che il proprietario aveva riconosciuto la sua attrezzatura perché pubblicata su un annuncio online.

Domenico
Domenico
8 anni fa

No, ma davvero, complimenti alle forze dell’ordine..sempre buchi nell’acqua..avavnti cosi mi raccomando

senzapelisullalingua
senzapelisullalingua
8 anni fa

e mi parlano ancora di giustizia … siamo nel paese di bengodi ove chi è più furbo se la gode…