Il Consiglio comunale ha deciso di rinviare a domani – giovedì 8 ottobre – la propria pronuncia sulla riconversione della Centrale Edipower con l’utilizzo del CSS. Nella seduta di martedì sera infatti, le forze politiche, soprattutto di maggioranza, hanno ritenuto opportuno approfondire ulteriormente la questione per arrivare a formulare un documento unitario a fronte dei tanti emendamenti presentati.

Ad illustrare la proposta in aula è stato il consigliere Simone Magistri, firmatario della mozione, il quale nel dare atto del lavoro “intenso e proficuo svolto anche in commissione consiliare sull’argomento, ha fatto cenno ai pareri tecnici acquisiti dalla stessa, alle audizioni con esperti, al confronto con le organizzazioni sindacali. E’ poi entrato nel merito del progetto presentato da A2A che punta alla realizzazione di un termovalorizzatore per bruciare rifiuti nella centrale Edipower ed ha messo pure a fuoco il crono programma della società, che prevede la realizzazione dell’impianto entro il 2019. Ad avviso del consigliere Simone Magistri c’è ancora il tempo per bloccare l’iniziativa, ma bisogna agire uniti in ambito comprensoriale, anche se la delibera ha la sua importanza “perché consente –ha detto Magistri- di prendere una posizione chiara su un problema che non interessa soltanto il Comune di San Filippo del Mela (sede della centrale Edipower), ma un vasto bacino comprensoriale”.

Dopo gli interventi di Rizzo, Italiano, De Gaetano, Midili, Foti e Alesci, la decisione di rinvio a giovedì quando si andrà a votare il documento che dovrebbe rappresentare la sintesi delle varie posizioni.
Da registrare sul tema Edipower l’intervento dell’assessore all’Ambiente, Damiano Maisano il quale ha ribadito la propria posizione contraria. “Basta con ulteriori insediamenti industriali nel territorio di Milazzo – ha detto l’esponente della giunta Formica – In questo territorio si deve parlare solo di bonifica e di risanamento e non di impianti che rappresenterebbero l’ultima decisiva mazzata per le speranze di una popolazione già costretta a subire gli effetti dell’inquinamento. Non è questa la soluzione per risolvere il problema occupazionale che potrebbe derivare dalla fine dell’attività produttiva dell’impianto di A2A di San Filippo del Mela. Un impianto che avrebbe un impatto fortissimo sulla qualità dell’aria e della vita e che rischia di trasformare questo territorio in una vera e propria “pattumiera” della Sicilia visto che è concreto il rischio di diventare punto di raccolta dei rifiuti di gran parte del territorio siciliano. Occorre immaginare un percorso diverso che passi – dando attuazione alle specifiche normative che riguardano questo territorio – da tutti quegli interventi di risanamento che consenta di porre fine allo scontro, sempre più crescente tra comunità e industria, puntando, viste le scelte di 50 anni fa, sicuramente poco lungimiranti, ad una dignitosa convivenza tra impianti e territorio. Sicuramente il percorso che si vuole avviare col Termovalorizzatore va in una direzione opposta e per questo va fermato, anzi non va assolutamente intrapreso”.