Strada panoramica di MilazzoMultato a 34 chilometri orari, la Provincia replica e spiega… 12 Agosto 2015 Cronaca 33 Commenti Da sinistra Nino Carbonaro e Filippo Romano «Umanamente sono vicino all’automobilista multato a 34 chilometri orari ma a chiederci l’intervento per motivi di sicurezza è stato l’ufficio viabilità della Provincia. Non potevamo esimerci. L’alternativa a quel limite sarebbe la chiusura della strada panoramica di Milazzo». A parlare è Nino Carbonaro, comandante della Polizia provinciale di Messina. Il corpo di Palazzo dei Leoni è finito nel mirino per una multa elevata mentre il mezzo camminava a 34 Km orari in un tratto in cui il limite era di 20 chilometri. Multa che a quanto pare non è neanche l’unica. Dopo l’articolo di Oggi Milazzo che raccontava lo sfogo di uno dei sanzionati, Antonio Lombardo (LEGGI L’ARTICOLO), sull’argomento sono intervenuti Il comandante Carbonaro, i sindacati e il commissario dell’ente provinciale Filippo Romano. «E’ sbagliato pensare che l’autovelox è stato posto in quell’area per fare cassa, gli eventuali problemi economici dell’ente non si risolvono con poche centinaia di euro – sostiene Carbonaro – i controlli erano stati pubblicizzati a mezzo stampa, a farci l’esplicita richiesta di fare controlli in quella zona è stato l’ingegnere Giuseppe Celi, responsabile della Viabilità provinciale, in quanto è ritenuta pericolosa. L’alternativa a quel limite di velocità sarebbe la chiusura dell’arteria». A dire il vero anche il sindaco di Milazzo Giovanni Formica ha chiesto l’utilizzo dell’autovelox provinciale. «Il sindaco ci ha sollecitati a fare maggiori controlli nella riviera di ponente dove specialmente nelle ore notturne si sono registrati episodi spiacevoli – continua Carbonaro – ma dobbiamo fare i conti con un organico esiguo (una trentina di agenti) ed un territorio che comprende 108 comuni». Sull’argomento è intervenuto anche il commissario della Provincia Filippo Romano: «Non si può non comprendere il dispiacere di un bravo cittadino che si vede multato pur procedendo a una velocità così bassa – dice Romano – Tuttavia limiti molto bassi sono imposti dal Codice della strada e dai regolamenti stradali spesso in seguito di calcoli condizionati dallo stato delle strade e degli eventuali lavori in corso. Ho sempre dato indirizzo alla Polizia Provinciale affinché non si utilizzi la sanzione come mezzo per “fare cassa”. Il solo scopo della sanzione è la prevenzione in un’ottica di ragionevolezza. Pertanto non rientra nella politica della ex Provincia (ora Città metropolitana) l’idea di fare cassa con le multe». La questione è stata affrontata anche dai sindacati. Pietro Fotia, coordinatore provinciale del sindacato Csa regioni autonomie locali, tiene a precisare che «gli agenti sono comandati e non hanno nessuna possibilità di scegliere i servizi. Sicuramente il limite non è stato inserito per capricci, ma per tutelare l’incolumità di persone e cosa…si comprende il rammarico di chi è stato multato, ma invece di asserire che gli agenti dovrebbero”vergognarsi” di firmare tali atti (non possono rifiutarsi commetterebbero un reato), dovrebbe prestare più attenzione alla segnalica posizionata per ragioni di sicurezza, invece è sempre facile attaccare chi svolge il proprio dovere, senza che abbia alcuna possibilità di scelta…si preferisce attaccare chi lavora con dedizione, per poi attaccarlo se non è presente…che accadrebbe se ciò fosse un incidente in una strada con limite a 20 causato da un automobilista che procede a 40 con conseguenze mortali? Semplice subito attacco alle forze dell’ordine non presenti…è se ci sono ugualmente attacco…». A subire la multa, però, non sarebbe stato solo Antonio Lombardo, titolare di una tipografia molto nota a Milazzo. A scriverci è la lettrice Valeria Calascione. «Salve ho appena letto l’articolo sulla multa del signor Lombardo e non ho potuto che constatare che la stessa cosa è successa anche a mio padre il 24 luglio. Stava andando a lavoro e in curva è stato fotografato dall’autovelox che constatava un eccesso di velocità di 12 km/h… quindi a 32km/h. Era in curva, precisamente prima del segnale “Contrada paradiso”, quindi mi sembra anche normale andare un po’ più veloce in quel tratto di strada no? Beh per la Polizia provinciale non è così poiché sono stati fatti 138 euro di multa e sono stati decurtati 3 punti dalla patente». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.622 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT