Da sinistra Nino Carbonaro e Filippo Romano

Da sinistra Nino Carbonaro e Filippo Romano

«Umanamente sono vicino all’automobilista multato a 34 chilometri orari ma a chiederci l’intervento per motivi di sicurezza è stato l’ufficio viabilità della Provincia. Non potevamo esimerci. L’alternativa a quel limite sarebbe la chiusura della strada panoramica di Milazzo». A parlare è Nino Carbonaro, comandante della Polizia provinciale di Messina. Il corpo di Palazzo dei Leoni è finito nel mirino per una multa elevata mentre il mezzo camminava a 34 Km orari in un tratto in cui il limite era di 20 chilometri. Multa che a quanto pare non è neanche l’unica. Dopo l’articolo di Oggi Milazzo che raccontava lo sfogo di uno dei sanzionati, Antonio Lombardo (LEGGI L’ARTICOLO), sull’argomento sono intervenuti Il comandante Carbonaro, i sindacati e il commissario dell’ente provinciale Filippo Romano. «E’ sbagliato pensare che l’autovelox è stato posto in quell’area per fare cassa, gli eventuali problemi economici dell’ente non si risolvono con poche centinaia di euro – sostiene Carbonaro – i controlli erano stati pubblicizzati a mezzo stampa, a farci l’esplicita richiesta di fare controlli in quella zona è stato l’ingegnere Giuseppe Celi, responsabile della Viabilità provinciale, in quanto è ritenuta pericolosa. L’alternativa a quel limite di velocità sarebbe la chiusura dell’arteria». A dire il vero anche il sindaco di Milazzo Giovanni Formica ha chiesto l’utilizzo dell’autovelox provinciale. «Il sindaco ci ha sollecitati a fare maggiori controlli nella riviera di ponente dove specialmente nelle ore notturne si sono registrati episodi spiacevoli – continua Carbonaro – ma dobbiamo fare i conti con un organico esiguo (una trentina di agenti) ed un territorio che comprende 108 comuni».

Sull’argomento è intervenuto anche il commissario della Provincia Filippo Romano: «Non si può non comprendere il dispiacere di un bravo cittadino che si vede multato pur procedendo a una velocità così bassa – dice Romano – Tuttavia limiti molto bassi sono imposti dal Codice della strada e dai regolamenti stradali spesso in seguito di calcoli condizionati dallo stato delle strade e degli eventuali lavori in corso. Ho sempre dato indirizzo alla Polizia Provinciale affinché non si utilizzi la sanzione come mezzo per “fare cassa”. Il solo scopo della sanzione è la prevenzione in un’ottica di ragionevolezza. Pertanto non rientra nella politica della ex Provincia (ora Città metropolitana) l’idea di fare cassa con le multe».

La questione è stata affrontata anche dai sindacati. Pietro Fotia, coordinatore provinciale del sindacato Csa regioni autonomie locali, tiene a precisare che «gli agenti sono comandati e non hanno nessuna possibilità di scegliere i servizi. Sicuramente il limite non è stato inserito per capricci, ma per tutelare l’incolumità di persone e cosa…si comprende il rammarico di chi è stato multato, ma invece di asserire che gli agenti dovrebbero”vergognarsi” di firmare tali atti (non possono rifiutarsi commetterebbero un reato), dovrebbe prestare più attenzione alla segnalica posizionata per ragioni di sicurezza, invece è sempre facile attaccare chi svolge il proprio dovere, senza che abbia alcuna possibilità di scelta…si preferisce attaccare chi lavora con dedizione, per poi attaccarlo se non è presente…che accadrebbe se ciò fosse un incidente in una strada con limite a 20 causato da un automobilista che procede a 40 con conseguenze mortali? Semplice subito attacco alle forze dell’ordine non presenti…è se ci sono ugualmente attacco…».

A subire la multa, però, non sarebbe stato solo Antonio Lombardo, titolare di una tipografia molto nota a Milazzo. A scriverci è la lettrice Valeria Calascione. «Salve ho appena letto l’articolo sulla multa del signor Lombardo e non ho potuto che constatare che la stessa cosa è successa anche a mio padre il 24 luglio. Stava andando a lavoro e in curva è stato fotografato dall’autovelox che constatava un eccesso di velocità di 12 km/h… quindi a 32km/h. Era in curva, precisamente prima del segnale “Contrada paradiso”, quindi mi sembra anche normale andare un po’ più veloce in quel tratto di strada no? Beh per la Polizia provinciale non è così poiché sono stati fatti 138 euro di multa e sono stati decurtati 3 punti dalla patente».

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paolo
paolo
8 anni fa

potete dire tutto quello che volete , ma multare a 35 kmh vuol dire essere in mala fede. Battete cassa finche potete

cece
cece
8 anni fa

questo é il solito atteggiamento da milazzoto. Le regole si rispettano sempre, se sono sbagliate le si contesta senza infrangerle. É giusto multare chi va a 34 kmh se il limite é 20. Milazzoti, basta con le regole fai da te, altrimenti proclamatevi regno indipendente di Malazzu e piana circostante.

maxcz
maxcz
8 anni fa

Se davvero le condizioni della strada sono così pietose, (sicuramente non per colpa degli utenti ma dell’ente proprietario che non effettua i dovuti interventi di manutenzione e riparazione) al posto dell’autovelox istituite un senso unico alternato posizionando un semaforo. Si garantirà così l’incolumità dei cittadini e l’integrità dei loro portafogli!

francesco
francesco
8 anni fa

Credo che una pattuglia visibile in quel tratto di strada sortirebbe un effetto migliore senza grossi danni per le tasche di chi sfreccia a ben 30 km orari. E’ facile porre limiti impossibili e poi accusare tutti di eccesso di velocità.

ciccio
ciccio
8 anni fa

La provincia metteva in bilancio riscossione i passi carrabili su strade non più di loro proprietà da tempo, sprecando denaro nostro anche per l’invio delle relative raccomandate. Io avrei fatto una bella class action, contattando tutti quelli che hanno ricevuto l’avviso, contro il responsabile del procedimento. L’opposizione (finta) non vedeva nulla e la corte dei conti non veniva disturbata