Il 19 gennaio l’ex sindaco di Milazzo, Lorenzo Italiano, si dovrà presentare davanti al giudice di pace in quanto è stato citato dalla Procura di Barcellona per il reato di ingiuria (articolo 594 del codice penale) nei confronti di Peppe Maimone, presidente dell’ associazione ambientalista “Adasc. La vicenda risale al 14 maggio 2009, quando una delegazione della associazione si recava negli uffici del sindaco nell’intento di conoscere le iniziative che l’amministrazione comunale dell’ epoca aveva intrapreso, o intendeva intraprendere, per la difesa dell’ ambiente. All’epoca le preoccupazioni erano legate all’installazione di un’antenna telefonica in via Cumbo Borgia, all’ istituzione della Commissione comunale di risanamento ambientale e all’ impianto “HMU3” (a idrogeno) della Raffineria di Milazzo. A farlo andare su tutte le furie è stata, però, la richiesta di chiarimento sui fondi destinati all’acquisto di centraline di monitoragio dell’inquinamento utilizzati per l’acquisto di alberi.

peppe Maimone di fronte al Municipio

Il sindaco, secondo il racconto della parte offesa, forse sotto stress, avrebbe reagito in malo modo, cacciando Maimone. Secondo un dettagliato resoconto fatto dal settimanale Centonove dell’epoca, Italiano lo avrebbe accompagnato fino alla tromba delle scale municipale gridandogli: «Bastaso, non devi mettere mai più piede dentro il Comune….. Comando io qui». Sempre al periodico regionale Italiano replicava raccontando la sua versione: «Appena è entrato nella stanza mi ha diffidato dal rilasciare autorizzazioni allʼEnel e alla raffineria, come se fosse in mio potere – ha spiegato  – dopo alcune offese gli ho detto che si poteva accomodare fuori e ho continuato lʼincontro con una signora dellʼassociazione che mi ha chiesto scusa per lʼatteggiamento. Trovo assurdo discutere con chi non conosce nemmeno ruoli e competenze ambientali dei vari enti e si permette di attaccarli». Maimone dal canto suo sosteneva che «non è vero che ho detto al sindaco che “sta facendo morire tutti”, non sono abituato a parlare a “vanvera” o sotto suggerimenti come lui ha affermato dopo. Ha minacciato la mia persona dicendomi che mi prende a calci nel c… se entro al comune. Eʼ solo un abuso di potere». La vicenda diventò un caso politico quando il consigliere comunale Alessandro Valenti sollevò il problema in aula. A dovere sbrogliare la matassa e capire se vi è stata ingiuria sarà il giudice. Maimone si è costituito parte civile.