Il consigliere Franco Scicolone ha replicato alla lettera dell’assessore Pippo Midili dal titolo: “Tares sui garage? Uno scivolone di Scicolone”. I due politici dibattono sulla possibilità del comune di Milazzo di non far pagare ai cittadini la quota di tassa sui rifiuti (oggi inserita nella Tares) relativa ai garage in quanto non producono spazzatura. Un dibattito in punta di leggi e commi. Ecco la lettera di Scicolone, esponente del Pd -Dem.

Franco Scicolone

La raffinata, sottile e straripante ironia di cui è dotato l’assessore Midili , e non potrebbe essere diversamente per chi come lui per tanti anni ha esercitato a tempo pieno e con notevole successo la professione giornalistica, registra una clamorosa caduta di stile nel momento in cui si appassiona al facile esercizio di ironia sul mio cognome. Nella parte iniziale ed in quella finale del suo illuminato intervento dice il vero, allorquando fa riferimento al mio “essere in campagna elettorale” e “paladino della tutela dei diritti dei cittadini”; all’amico Midili, sempre attento su tutto, sfugge un dettaglio: sono in campagna elettorale dal giorno stesso del mio insediamento avvenuto nel giugno del 2010 e dallo stesso giorno mi sono schierato dalla parte dei cittadini, sempre e comunque! Certamente ero in campagna elettorale quando circa due anni fa, nel ruolo di mia competenza, ho effettuato un accesso agli atti presso gli uffici ASI di Messina e nel cogliere, insieme al mio amico avvocato, alcune macroscopiche irregolarità sulla vendita, all’epoca in corso, del “Centro Mercantile” di Milazzo ad un prezzo vile alla cordata dei soliti noti amici degli amici, fermando così di fatto una operazione truffaldina a danno della città, e di contro a tutela della intera comunità Milazzese. Mi chiedo dove era e da che parte stava la giunta del dissesto stante l’assordante silenzio sull’ “Affaire” ! Forse ad intercettare insane voglie di consiglieri? L’argomento da cui ha tratto spunto l’assessore Midili nel goffo tentativo di ironizzare sul mandato del sottoscritto nel periodo in carica, attiene all’imposta Tarsu, oggi Tares, sui garage. Evidentemente in maniera involontaria all’amico Midili è sfuggito quanto affermato dall’art. 6 al Titolo II – presupposto per l’applicazione del Tributo – che recita: <Presupposto per l’applicazione del tributo è il possesso, l’occupazione o la detenzione, a qualsiasi titolo e anche di fatto, di locali o di aree scoperte a qualunque uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati>. Mi sembra del tutto evidente che il signor Caio che tira fuori la propria autovettura dal garage per recarsi al lavoro, e riposizionarla la sera per poi riprenderla la mattina successiva, nelle trascorse 24 ore né l’autovettura, né il signor Caio hanno prodotto spazzatura. Questo lo spirito a cui il regolamento fa riferimento, ed emanato dal MEF per l’istituzione e l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), ma del tutto disatteso dalla compagnia del dissesto. Infine all’amico Midili che mi sollecita la lettura di circolari del 1998 e 1999, e che ringrazio per avere ricordato che cassare vuol dire cancellare a proposito del pronunciamento 11351 del 6/7/2012 della Corte di Cassazione, suggerisco di leggere la deliberazione n.24 del 25/03/2013 della sezione regionale di controllo della Corte de Conti della Regione Abruzzo che pur in presenza del superiore pronunciamento dell’Alta Corte e del nuovo regolamento Tares non esita a ribadire che la tassa sui rifiuti per i garage non è dovuta, ed aggiunge che <il contribuente non ha l’onere della prova di dimostrare che il garage non produce rifiuti, ma il fatto stesso che il comune classifichi quel determinato immobile come garage lo esonera da qualsiasi richiesta di fornire la dimostrazione che non si tratta di un locale idoneo a produrre rifiuti.

FRANCO SCICOLONE