ISTITUTO RENATO GUTTUSO. Chi di noi, dopo aver postato selfie,  foto, immagini varie, o dopo aver scritto un pensiero in rete, non è rimasto in attesa di un like o di una qualunque reazione a suon di notifiche? Un “Mi piace ” diventa motivo di gioia, fino a trasformarsi in una ragione di vita. Nel momento in cui percepiamo la soddisfazione di un riscontro gradito, ad ogni notifica nel nostro corpo c’è un rilascio di dopamina (neurotrasmettitore, noto come “l’ormone del piacere”, sostanza prodotta dalle cellule del sistema nervoso che regola le sensazioni emotive positive ). Secondo uno studio condotto dall’Università del North Carolina, esiste una sindrome del “Like”, spiegabile scientificamente in termini di dipendenza, correlata alla dopamina.

I social ci permettono di essere protagonisti in quanto li nutriamo con foto di noi stessi in qualsiasi ambito… mentre siamo a scuola, al lavoro, in casa, quando viaggiamo. Ma quanti di noi sono reali in quello che postano sui social? Spesso vogliamo solo piacere agli altri ed essere notati. Per ottenere questo studiamo con attenzione le pose, le ambientazioni, ricorriamo a modifiche delle immagini,filtri ed effetti “bellezza”. Evoluzioni sempre più perfette delle fotocamere hanno permesso a tutti messe a fuoco ottime, che danno al selfie una potente “allure”.  Non dobbiamo addossare la colpa ai social, essi sono mezzi attraverso cui ci affacciamo sul mondo e siamo noi decretarne la malignità o l’innocenza. Dipende dall’uso che ne facciamo. In fondo, che male c’è? Siamo tutti un po’ narcisi. Cos’è il narcisismo? Nel linguaggio di tutti i giorni il narcisismo è sinonimo di egoismo, vanità, presunzione. Il tipico narcisista è colui che è fan ed idolo di se stesso. Dal normale amore per se stesso è passato ad un insano egocentrismo ; la rete lo aiuta molto. Il tempo dei social networks, di Facebook, di Instagram, di You Tube, di Twitter, di Snapchat, di Musically regala un palcoscenico perfetto dove fare sfoggio di sè. Ottiene consensi a colpi di cuoricini, like e visualizzazioni. Ci aveva visto bene Andy Warhol, alla fine degli anni Sessanta dichiarando: “In futuro tutti saranno famosi per 15 minuti”. Il narcisismo in rete rileva non solo sul piano psicologico e sociale, per studiare le dinamiche relazionali, soprattutto dei giovani, ma sempre di più sul piano economico. Dalla passione per la rete nascono strategie lavorative: persone famose ma anche ragazzi comuni hanno una moltitudine di followers, e questo li accredita presso agenzie pubblicitarie e imprese di ogni tipo che li contattano per offerte di lavoro. Youtuber, fashion blogger e influencer sono ormai professioni strutturate e ben retribuite che hanno fatto la fortuna di tanti “narcisi”.

CETTY MESSINA II D

Liceo Artistico Sezione Grafica