GUARDA IL VIDEO. Oltre 10 mila ore di volontariato, più di 80 eventi organizzati o supportati, un investimento di oltre 45 mila euro nella Cittadella, decine di collaborazioni con altre associazioni culturali. Sono questi i numeri snocciolati da La Compagnia del Castello nel corso della conferenza stampa organizzata stamattina. L’associazione presieduta dall’ingegnere Giovanni Bono, ha tirato un bilancio dell’attività avviata nel 2011 e sugellata da un protocollo tra il sodalizio e l’ex amministrazione comunale scaduto nelle settimane scorse. Oggi riconfermano la volontà di continuare il percorso di valorizzazione della cittadella fortificata più grande d’europa. Nei giorni scorsi una delegazione ha  incontrato l’assessore ai Beni Culturali Salvatore Presti che ha accolto una specifica richiesta de La Compagnia.

«All’assessore – ha spiegato la portavoce Erika Bucca  – abbiamo sottolineato la natura no-profit della nostra associazione, la nostra anima popolare e multi-professionale, i nostri bilanci, peraltro pubblici, sul nostro sito. Informazioni che tutte le associazioni che insistono su un bene comune dovrebbero fornire a tutela della trasparenza. E’ sbagliato pensare che noi facciamo eventi, noi abbiamo sempre fornito servizi, gli stessi che spesso gli enti pubblici non riescono a dare per carenze di personale ed economiche. E questo siamo disposti a farlo al di la del coloro politico dell’amministrazione»

«Siamo d’accordo sulla fine della fase “entusiastica” volta ad animare il Castello – aggiunge Giovanni Bono –  sappiamo che il Bene è comune e la regia della gestione è dell’Amministrazione; il nostro obiettivo non è mai stato quello di un rinnovo “forzato” del protocollo bensì quello di tenere la Cittadella Fortificata aperta e fruibile e per fare ciò sappiamo essere indispensabile la collaborazione tra le varie associazioni culturali che insistono, in virtù degli stessi valori, sul nostro territorio. Anche senza il protocollo siamo disposti a collaborare, ma vorremmo prima essere fatti partecipi della progranmazione e delle strategie in modo da potere esprimere un supporto consapevole».

Un esempio per tutti: il Presepe vivente. Lanciato con il supporto della Compagnia negli anni 2013 e 2014 e giunto, nel 2015, alla terza edizione, ha avuto un successo di presenze (alla prima edizione hanno assistito quasi 10 000 persone) «che può essere consolidato e migliorato solo con una sinergia dei soggetti culturali impegnati in questa rappresentazione, che garantisse continuità e crescita della manifestazione». Quest’anno l’organizzazione artistica è stata affidata all’associzione teatrale Borgo Antico. «Nessuno ci ha contattato anche per coinvolgerci alla stregua di altre associazioni del territorio, avremmo potuto mettere a disposizione il nostro patrimonio di esperienza», hanno detto.

«L’Assessore Salvatore Presti  ha affermato che presto verranno pubblicizzate le macro linee guida sulla strategia di sviluppo, sulle attività che saranno consentite al Castello e sulle regole attraverso le quali noi, come gli altri, ci candideremo ad essere presenti ed operativi come lo siamo stati fino ad oggi, senza posizioni privilegiate – ha spiegato Bono –  Non ci siamo schierati, non saliamo su carrozzoni, nessuno dei soci della Compagnia ha un reddito dalle attività dell’associazione stessa, quindi farci da parte, eventualmente, non comporta alcun problema di sopravvivenza spicciola». Il riferimento è legato alla vicinaza con l’ex amministrazione ed in particolare con l’ex assessore ai beni culturali Dario Russo. «Non abbiamo mai gestito nulla – ha precisato Erika Bucca – e se abbiamo organizzato eventi li abbiamo fatti alla stregua di tanti altri per reinvestire gli utili nella cittadella. Il rinnovo del protocollo non è vitale. La sinergia nasce dalla fiducia, se manca questa gli atti burocratici conseguenziali sono inutili».

Come precisato dall’ex presidente Alfredo Zappia, la Compagnia del castello, ha donato fino ad oggi i pannelli informativi bi-lingue, ha concesso in comodato d’uso la filodiffusione all’interno della cittadella, riattivato quella all’interno del Duomo antico, ceduto i diritti di una guida turistica. «Il Castello è una città nella citta – spiega – la gestione, a nostro giudizio, dovrebbe passare da uno staff dedicato composto da geometri, elettricisti, personale per la pulizia, giardinieri, guide. In questo momento il venerdì, con la chiusura del comune alle 14, si blocca tutto fino al lunedì successivo. Eppure specialmente nel periodo estivo nel week-end c’è un flusso enorme e qualsiasi problema rischia di paralizzare l’attività o di dare una immagine poco lusinghiera».

Il commercialista Alan De Marco, uno dei fondatori de La Compagnia del Castello, ha lanciato la proposta di una Fondazione che gestisca i beni culturali di Milazzo. «Consentirebbe una gestione più snella e agevolerebbe il conivolgimento di sponsor privati tipo quelli bancari».

CLICCA LA FOTO IN ALTO E GUARDA LA VIDEO INTERVISTA A GIOVANNI BONO

 

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Paolo
Paolo
8 anni fa

Diciamo che si dovrebbe gestire il castello con tutte le associazioni che ne richiedono l’accesso. La gestione univoca sa tanto di monopolio legato ad amicizie o conoscenze ed a Milazzo sarebbe ora che si eliminasse la sensazione che a Milazzo senza amicizie non vai da nessuna parte. Conosco tanti che fan parte della Compagnia e son persone che meritano, ma ce ne sono tanti altri in disparte che non capiscono perché certe cose (al di la delle competenze e su quello anche la Compagnia per molti versi pecca) siano impossibili. Il castello è del Comune? Bene che lo renda fruibile… Leggi il resto »

Giuseppe
Giuseppe
8 anni fa

la compagnia del castello ha gia’ monopolizzato il castello.Che lo lasci finalmente libero per gli altri che sono tanti e che potrebbero esprimere il loro potenziale .Tantissime associazioni relegate in un canto per un maldestro regime di oppressione.