Barbara Floridia

A rischio l’Autorizzazione integrata ambientale della Raffineria di Milazzo. Il Ministero dell’Ambiente ha disposto la riapertura “parziale” del procedimento di rilascio della cosiddetta Aia, accogliendo, di fatto, anche le perplessità dei comitati ambientalisti e dei deputati del Movimento cinquestelle del territorio. In particolare dovranno essere riesaminati alcuni aspetti importantissimi: la salute dei cittadini e la tutela del territorio e in particolare la salubrità dell’aria. Tutto scaturisce dalla successiva approvazione del Piano regionale della qualità dell’aria approvato dalla giunta Musumeci nel Luglio 2018 e che riduce sensibilmente i livelli di emissioni industriali ai fini di una migliore qualità dell’aria. A risentirne saranno tutte le Aia degli insediamenti industriali dell’isola che dovranno adeguarsi.

A comunicare la notizia  è stata la senatrice Barbara Floriodia con un video messaggio su facebook: «E’ un piccolo risultato ma anche una grande soddisfazione. Vogliamo che le aziende possano lavorare ma nel rispetto del territorio e di chi ci vive».

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Ma le brutte notizie provengono anche dal Tribunale di Barcellona. Secondo quanto riferito da un nota stampa del Cad sociale Milazzo, il Gup del Tribunale di Barcellona Fabio Gugliotta, con provvedimento del 19 febbraio ha ordinato al Pubblico Ministero di esercitare l’azione penale (cosiddetta “imputazione coatta”) nei confronti di Piero Maugeri, direttore generale della Raffineria di Milazzo per il reato di lesioni personali colpose ex art. 590 c.p., limitatamente a tutte le persone che – in occasione dell’evento dell’incendio del serbatoio TK-513 del 27 settembre 2014 e giorni successivi, in ragione dello stato di intossicazione da fumi – abbiano riportato lesioni documentate da certificazione sanitaria ed abbiano sporto tempestiva querela.

«Ancora una volta, nonostante la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura di Barcellona e soprattutto grazie all’opposizione delle persone offese, molte delle quali difese dall’avvocato Antonio Giardina, il GUP ha ordinato l’imputazione coatta e, dunque, l’esercizio dell’azione penale nei confronti dell’imputato», si legge nella nota stampa.

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simone
simone
5 anni fa

O si ritorna alla realtà seria che è fatta di discussioni, anche politiche, basate su consigli di esperti competenti che analizzano i problemi sulla base di studi seri, e ci si stava provando proprio questa volta commissionandone uno ad un ente super partes, o a causa di questi soggetti affonderemo la Sicilia per sempre.

simone
simone
5 anni fa

Ho partecipato alla stesura dell’ultima Aia, la prima che prevedeva uno studio serio a cui subordinare ulteriori misure restrittive rispetto a quelle normalmente previste (bat) già pesanti.
Viviamo fra ignoranti sottovuoto spinto, 5 stalle, che non sanno quel che dicono altri che pur di soddisfare le richieste, fuori dal mondo, di pseudoambintalisti mettono le industrie siciliane fuori mercato.

AntonioM
AntonioM
5 anni fa

A me non sembra una brutta notizia che venga esercitata l’azione penale nei confronti del direttore della RM ……

Attilio
Attilio
5 anni fa

Ho letto il documento per intero e a tratti raggiunge L assurdo. Pensate che si chiedo la riduzione del bestiame (bovini) del 70% in Sicilia perché producono ammoniaca e quindi inquinano….! E altre cose similari e assurde che riguardano il porto di Palermo per esempio… L abbattimento dell SO2 quando il principale produttore sapete chi è?! L Etna!!!! Vi consiglio di leggerlo e non lasciarvi in.

frrancesco
frrancesco
5 anni fa

A chi serve la deindustrializzazione? Quali interessi ci sono dietro? Siamo certi che si abbia a cuore la salute dei cittadini e del Nostro territorio?
queste domande trovano risposta solo tra i NULLA FACENTI che ultimamente vivono alle spalle della comunità infischiandosi dei veri problemi che assillano Milazzo e la Sicilia tutta. Si può vivere in un territo che non produce nulla ?