Ottimo riscontro per “L’urtima vindigna”, commedia brillante scritta da Enzo Bucca e messa in scena dal Lab…Oratorio dei Ragazzi Speciali dell’oratorio Giovanni Paolo II di Olivarella lo scorso weekend. L’opera, che ha aperto la “4′ Rassegna Teatrando in Allegria” , ha  fatto registrare il tutto esaurito.

Con la guida di Graziella Salvatore, un’icona del teatro amatoriale locale nell’insolito ruolo di regista, i ragazzi con disabilità affiancati dagli instancabili operatori-volontari hanno dato vita ad uno spettacolo brillante, denso di significato e di notevole spessore artistico. 

Ben 48 gli attori che si sono destreggiati sul palco, con la partecipazione straordinaria del maestro Antonio Merulla che ha accompagnato le danze con il suo organetto.

Una commedia che tra il serio e il faceto permette di rivivere aspetti e significati ove ben si avverte il richiamo alle tradizioni e al folclore siciliano.

Tanu, Bastianu, Vannuzza, Don Liboriu, frati Lorenzu, Mariuza, Gnà Sara, donna Matildi, a barunissa matri… ci fanno ripercorrere un vissuto epocale in cui i poveri mitateri erano vittime predestinate nelle mani dei cosidetti “gnuri o patruni”.  Tuttavia i mitateri, con la semplicità della propria vità, riescono ad esprimere una carica di umanità, di poesia, di interiore moralità il cui significato trascende i limiti dell’avversa realtà.

Una commedia che rispecchia perfettamente la realtà che si vive all’oratorio Giovanni Paolo II di Olivarella all’interno del gruppo LabO.

Oltre delle autorità civili dei comuni di San Filippo del Mela e Milazzo, dell’Arcivescovo Giovanni Accolla. «Alcune cose si contemplano, non si dicono. E stasera abbiamo contemplato veramente bene la gioia dei Ragazzi Speciali che in maniera molto speciale si sono provati e testati in questa commmedia, in un contesto di forte collaborazione e di integrazione con i volontari» ha detto l’arcivescovo al termine della serata. 

“È con i momenti di condivisione come questi che si diventa davvero una grande famiglia», ha sottolineato il don padrone di casa Stefano Messina.