GUARDA IL VIDEO. La musica sarà cambiata ma i suonatori, a quanto pare, rimangono con lo stesso spartito. Forse il servizio più incisivo girato da una troupe televisiva dopo lo scandalo dell’operazione antiassenteismo “Libera uscita” è quello andato ieri sera, dopo la mezzanotte, a Piazza Pulita, la trasmissione di La7 condotta da Corrado Formigli. In studio oltre a Vittorio Sgarbi, il giornalista Alessandro Milan, Sylivia Kranz dell’Ufficio disciplinare Bassa Romagna, anche il sindaco di Milazzo Giovanni Formica (clicca qui).

La giornalista Chiara Billitteri, autrice del servizio, ha avuto la bravura (e la fortuna) di arrivare poche ore dopo la conferenza stampa della Guardia di Finanza, dunque ha trovato i dipendenti impreparati ad affrontare il ciclone mediatico che si sarebbe scatenato da li a poco. Ed ecco dirigenti «con la sigaretta e dall’insulto facile», colleghi che giustificano gli assenteisti contestando il «troppo populismo», e una troupe autorizzata dal sindaco Formica che viene buttata fuori dai dipartimenti. «Ma quale autorizzazione? Il sindaco a casa sua lo può fare, questa è casa nostra non casa sua. Lei non può entrare», inveisce un impiegato chiudendo la porta alla troupe.

Poi la summa del pensiero del pubblico dipendente. Che ammette: «Vado a prendere il caffè, in farmacia o a prendere le scarpe dal calzolaio. Abbiamo tutto qui attorno. Esci un attimo…». E aggiunge: «Arrivo da casa fuori Milazzo, alle 7,50…un’ora per trovare un posteggio. Che faccio, quella ora me la devo poi scontare per lavorare un’ora di più? Intanto beggio e poi quando ho trovato posto….».

Il sindaco, ripreso durante il servizio con una finestra, ha fatto espressioni di disappunto eloquenti (per vedere la “finestra” integrale dedicata a Milazzo clicca qui e guarda dopo 2 ore e 35 minuti). E’ stato definito il “sindaco assediato”. «Restituisce immagine difficile e pesante – ha ammesso in studio – una ferita per tutta la comunità».

«Alla pubblica amministrazione viene richiesta la performance ma non ci consentono di organizzarci come sarebbe giusto. – aggiunge il primo cittadino – se io ho 350 dipendenti e due dirigenti  – fra cui il comandante della polizia municipale che è anche responsabile dell’ufficio tecnico nonostante una laurea in materia economica – c’è qualcosa che non funziona. E’ giusto dare risposte ma la pubblica amministrazione deve essere messa nelle condizioni di funzionare».

Il sindaco (secondo Sgarbi identico a Checco Zalone) ha anche lanciato una frecciatina, contestando la mancanza di un “controllo sociale”. «Se un dipendente è andato a fare la spesa lo riconoscono tutti dalle nostre parti. Temo sia saltato il rispetto delle regole. Perché se io parcheggio in doppia fila o getto i rifiuti fuori dall’orario consentito mi faccio uno sconto che concedo anche agli altri», ha concluso.

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bingo
bingo
7 anni fa

Per intitolare una strada a Dario Fo devono passare dieci anni dalla sua morte e cento anni dall’estinzione dei milazzesi

Lino
Lino
7 anni fa

Milazzo, che figura! Ho io un’idea per un pronto e intelligente riscatto: siamo il primo comune ad intitolare una strada al grande Dario Fo e facciamolo sapere a tutta l’Italia. Ma c’è in questo paese gente all’altezza di questa proposta?

Totò
Totò
7 anni fa
Reply to  Lino

C’è un motivo perchè debbano passare numerosi anni prima di intitolare una strada o struttura, l’amministrazione precedente, ha intitolato il “Grotta Polifemo” (per me si chiama così) ad un sfortunato ed inconsapevole giovane deceduto in un incidente stradale. Che meriti sportivi tali avrebbe avuto? Perchè tutta questa urgenza? Oppure a Milazzo un’intitolazione non si nega a nessuno?

giovanni
giovanni
7 anni fa
Reply to  Lino

Non è possibile farlo subito perchè, se non mi sbaglio, devono debbano passare dieci anni dalla morte.

muscolino
muscolino
7 anni fa

Ma come può un Sindaco autorizzare il giornalista, qualunque esso sia, a interrompere i lavori d’ufficio del comune che amministra? Secondo me avrebbe dovuto garbatamente consigliare di svolgere fuori le interviste. A meno che non sia convinto che durante le ore di servizio i dipendenti si grattino le p… E la cosa è molto grave!

Mylae
Mylae
7 anni fa

Al caro concittadino dipendente pubblico che dichiara: “Che faccio, Intanto beggio e poi quando ho trovato posto….” , vorrei dire che sono parole che non deve permettersi di pronunciare. Io, dipendente privato, devo essere al lavoro alle 7:50 ed alla mia azienda non interessa quanto tempo perdo a posteggiare. Un consiglio: magari partire prima da casa??? E’ troppo sacrificante…??? Poverooooo

salvo
salvo
7 anni fa
Reply to  Mylae

spettacolo indecente di super ignoranza,arroganza,offerto al ludibrio(spernacchiamento) di tutta l’Italia.

Simona
Simona
7 anni fa
Reply to  Mylae

E che dire più di chi si è difeso dicendo che si assenta perché ha il calzolaio il salumiere… Vicino

Alberto
Alberto
7 anni fa
Reply to  Mylae

Come già detto sotto, Il servizio de la7 è stato “taroccato”. La dichiarazione dell’impiegato “vagabondo” (che abita vicino al centro, arriva mezz’ora prima e non si sognerebbe di dire simili cose) non c’è mai stata e, non avendo voluto essere intervistato, sarebbe stato “usato” dalla Billitteri per la parte video mentre l’audio è stato montato prendendolo chissà da dove. Informati prima di sparare a zero

Precario
Precario
7 anni fa

Dovresti dare l’ esempio e invece scappi….Perchè non difendevi i dipendenti invece di accampare scuse..

Ahahahaha
Ahahahaha
7 anni fa
Reply to  Precario

Ma cosa avrebbe dovuto difendere? ” E io pago ” disse Totò