Il progetto di recupero e riqualificazione dell’area case popolari di San Paolino parteciperà ad un concorso nazionale per l’aggiudicazione di un finanziamento di 100 mila euro.

L’iniziativa, promossa dal Ministero dei beni culturali, è destinata alle periferie degradate dei comuni e consentirà di finanziare fino a dieci progetti in tutta Italia fra quelli presentati e ritenuti più meritevoli.

Il Comune di Milazzo, su sollecitazione del Consigliere comunale Antonio Foti, ha presentato la sua proposta, ipotizzando la manutenzione e la rifunzionalizzazione dell’area case popolari di San Paolino. “A prescindere dalla selezione o meno del progetto, la partecipazione ci offre l’opportunità di affrontare il grande tema della riqualificazione urbana. Dobbiamo immaginare un’impostazione radicalmente alternativa di fisionomia di città mettendo al centro i principi della sostenibilità ambientale ricomponendo il tessuto sociale, fortemente compromesso delle periferie che vivono una situazione di disagio e abbandono”, ha dichiarato il Consigliere DeM Antonio Foti.

A collaborare all’iniziativa l’assessore ai Lavori Pubblici Ciccio Italiano e il responsabile dell’Ufficio Europa, Giovanni Mangano che ha curato tutta la parte burocratica.

“In questi tempi di crisi strutturale degli Enti Locali, la fase della progettazione è essenziale per creare sviluppo sul nostro territorio. Un approccio che dobbiamo continuare a coltivare” dichiara Mangano.

Fra gli interventi già contenuti nel progetto preliminare redatto dagli uffici comunali vi sono: la ricostruzione dei marciapiedi con conseguente abbattimento delle barriere architettoniche, il rifacimento dell’impianto per la raccolta delle acque meteoriche e del manto stradale, l’installazione di una nuova illuminazione a risparmio energetico, la creazione di nuovi parcheggi e di un’area di bike-sharing.

L’obiettivo principale sarà quello di rifunzionalizzare il tessuto urbano fortemente degradato e permettere una migliore fruibilità degli spazi da parte dei cittadini. Qualora il comune risultasse aggiudicatario del progetto, dovrebbe impegnarsi a finanziarlo.

 

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Stefano Ossian
Stefano Ossian
7 anni fa

Per dovere di semplice correttezza, io mi riferisco alle case Gescal fronte ex Uffici dei Vigili Urbani. Dove la mia famiglia ha vissuto fino a tre anni fa’, e cioe’ fino a quando e’ morta mia Madre. Io invece ho abitato in quella zona dal 1968 al 1972 –

Stefano Ossian
Stefano Ossian
7 anni fa

“Qualcuno” dimentica che, le case popolari di San Paolino sono state consegnate nel 1968. Dette abitazioni, hanno tutte le tettoie in amianto. Quando si parla di riqualificare, bisognerebbe mettere al primo posto l’eliminazione di tale problema, visto che ogni colpo di vento, fa’ cadere un pezzetto di amianto che, viene regolarmente raccolto e gettato nell’immondizia…..meditate “riqualificatori”

Paolo
Paolo
7 anni fa

continua – e ferri che spaccano le armature e sgretolano i muri. Ricordiamo poi due monumenti alla memoria quali i due ascensori ormai arrugginiti e che aspettano solo di crollare alla prossima pioggia o scossetta di terremoto. P.s. i due suddetti ascensori non furono mai collaudati e usati, ma vennero pagati profumatamente. Continuiamo con questa allegoria di amministrazione comunale.

Paolo
Paolo
7 anni fa

Certo che buttare un occhio alle case popolari di Vaccarella che sono molto più vecchie e che l’IACP ha ceduto al comune sarebbe una cosa intelligente, e forse sorge li il problema. Tubi dell’acqua rotti che si devono sostituire da soli, intasamento delle fogne, scale rotte (anche dallo stesso comune per far salire una ruspa per fare alcuni scavi), marciapiedi che cedono – continua