E’ stato Totò Schillaci, ex bomber bianconero e indimenticabile protagonista del mondiale del 1990 a tenere a battesimo l’inaugurazione ufficiale dello Juventus Club Doc “Alessandro Del Piero” Milazzo. In un Atrio del Carmine gremito, il popolare ex centravanti siciliano ha vestito i panni del mattatore, intrattenendo la platea con spunti sulla sua vita sportiva e privata, conditi da battute e aneddoti anche inediti. L’incontro è stato anche l’occasione per presentare il suo libro “Il gol è tutto”, nel quale Schillaci si racconta a 360 gradi, partendo dalla sua infanzia, nel quartiere Cep di Palermo dove ha cominciato a tirare i primi calci al pallone. E proprio il calcio, ha confessato, è stato un’ancora di salvezza grazie alla quale ha evitato di lasciarsi attirare da sentieri pericolosi, imboccati invece da alcuni suoi amici.

Dopo gli anni nella formazione giovanile dell’Amat Palermo, in cui si è messo in luce segnando gol a raffica, approda al Messina. In riva allo Stretto arriva 17enne, per restare ben 7 anni, diventando, come ha ricordato con fierezza, l’idolo dei tifosi peloritani. Quindi il capitolo Juventus, al quale Schillaci ha dedicato gran parte del suo intervento, soffermandosi sulla gioia che ha provato nell’indossare quella maglia, vista la sua fede per i colori bianconeri. E poi i ricordi del primo incontro con Boniperti, le telefonate all’alba dell’avvocato Agnelli, la trionfale annata con Zoff allenatore nella stagione 1989/90 terminata con 15 reti che contribuirono alla vittoria della Coppa Uefa e della Coppa Italia. Non poteva mancare un tuffo nella memoria in quello che è stato l’apice della carriera di Schillaci, ovvero il mondiale di Italia 90. Totò-gol, come venne affettuosamente soprannominato in quel periodo, a distanza di 26 anni continua ad emozionarsi al ricordo di quella avventura, specie dopo la proiezione di un filmato proprio sulle “notti magiche”.

E alla domanda su cosa rese possibile quell’exploit, Schillaci fatica ancora a trovare una risposta, lasciandosi però andare ad una confessione: nella partita d’esordio contro l’Austria, quando Vialli e Carnevale faticavano a trovare la via del gol, lui “gufava i compagni”, come candidamente ammette, perché era troppa la voglia di entrare al loro posto e segnare. Così come poi è avvenuto, nel momento in cui il ct Vicini, tra la sua incredulità, lo ha mandato in campo. Schillaci non si è poi nascosto parlando anche della sua vita privata e ammettendo come la separazione dalla moglie abbia compromesso la sua serenità con inevitabili ripercussioni in termini di rendimento sul campo.

Al termine dell’incontro, moderato dal giornalista Mario Basile, Schillaci si è concesso con grande disponibilità ai tifosi per foto e autografi, per concludere la serata con una cena in un ristorante insieme ai soci del club. Grande soddisfazione da parte dello Juventus Club Doc “Alessandro Del Piero” di Milazzo, che ha aperto ufficialmente i battenti con un evento rivolto non solo ai soci, ma a tutti gli sportivi della città e del comprensorio. Questo il direttivo del club: Giuseppe Gitto (presidente): Enzo Messina, (vicepresidente); Giancarlo Currò (tesoriere), Francesco Sottile (segretario) Mario Basile (referente delle comunicazioni); Marco Amorosia, Nico Caragliano, Giuseppe Caragliano e Fabio Milici (consiglieri);