A preannunciare il ricorso doveva essere il sindaco di Milazzo ma a contestare fortemente il decreto sulla riorganizzazione sanitaria che darà vita agli ospedali riuniti è, invece, quello di Barcellona. Roberto Materia ha chiesto una nuova audizione all’Assessore Regionale ed alla Commissione Sanità dopo che sono stati disattesi gli accordi presi all’interno del Distretto Sanitario 28 del comprensorio che prevedeva la nascita degli ospedali riuniti di Milazzo, Barcellona e Lipari con la creazione di un’area medica a Barcellona e di un’area chirurgica a Milazzo. A far traboccare il vaso è stata la firma del decreto regionale 1188, lo scorso 29 giugno, che prevede il mancato trasferimento della Pneumologia nella città del Longano (arriveranno a Barcellona solo Medicina e Psichiatria).

Materia si sente “preso in giro”. «Non solo non viene trasferita la pneumologia da Milazzo, ma vengono sottratte dall’area medica di Barcellona Pozzo di Gotto anche la nefrologia e la pediatria. Tutto è contraddittorio rispetto ai piani aziendali pubblicati e nei confronti della vera ed efficace assistenza primaria dei nostri concittadini, chiediamo con forza non solo un incontro urgente con l’Assessore regionale ed una nuova audizione parlamentare ma anche il mantenimento degli impegni presi affinché venga garantita la salute pubblica e giammai logiche partitiche o campanilismi inutili a vocazione e regia di un partito il Pd , che annovera, oltre il signor sindaco di Milazzo, l’assessore regionale e noti esponenti della nostra provincia».

Materia chiede un immediato incontro a Palermo e risposte dall’assessore regionale Baldo Guicciardi. «A nome di tutta l’intera comunità Barcellonese – conclude Materia – si chiede la revisione di quanto contenuto nel decreto citato per dare serenità sanitaria a tutti i fruitori, anche perché non si comprende come 150 mila utenti potranno avere adeguata assistenza presso il nosocomio di Milazzo ben più piccolo di quello di Barcellona Pozzo di Gotto».

In base al decreto a Barcellona rimarranno 66 posti letto per acuti e 34 per lungodegenza e riabilitazione, a fronte dei 127 posti per acuti previsti a Milazzo.

Il problema è che con questi numeri difficilmente il futuro di entrambi gli ospedali sarà roseo. Dividendo i reparti nessuno delle due strutture riuscirà a raggiungere “volumi” che consentiranno di tenerli in vita in base ai criteri del Decreto Balduzzi. E “piangeranno” non solo entrambi i sindaci ma, specialmente, tutti i cittadini del comprensorio.