“Sono un ambientalista: Carmelo Pino, querelami”. Il responsabile del Wwf di Milazzo, Peppe Falliti, ha scritto una lettera aperta rivolta al primo cittadino di Milazzo in cui provocatoriamente chiede di essere denunciato per la sua attività ambientalista. Tutto nasce da una nota della Raffineria di Milazzo che ha preannunciato querele ne confronti di coloro che negli ultimi mesi avrebbero lanciato “allarmi ambientali” attribuendo presunte colpe all’azienda di Eni e Q8. “Se un colosso industriale si permette di paventare querele – scrive Falliti – la massima Autorità cittadina ha il dovere e l’obbligo morale di difendere gli Ambientalisti in quanto portatori di interessi pubblici collettivi e diffusi. Le industrie difendono solo ed esclusivamente interessi privati e non posi sono avere il diritto o la presunzione di instaurare un clima di ricatto tendente ad opprimere voci libere e colme di verità”.

 

Falliti ricorda che “non sono le associazioni ambientalistiche responsabili dei morti delle ore 13.20 del giugno 93, non sono gli Ambientalisti i responsabili dell’alta percezione di rischio che grava sugli effetti delle lavorazioni delle locali industrie, non sono i semplici Cittadini i responsabili dello stato di gravissime inadempienze istituzionali sul controllo e risanamento del territorio”. Il medico ambientalista attribuisce alle Istituzioni di avere “volutamente creato un divario quasi incolmabile tra “stanze dei bottoni” e comuni Cittadini”. “Nessun abitante del Comprensorio del Mela vuol essere “sponsorizzato” dai colossi del petrolio o dagli imperatori dell’energia elettrica – continua nella lettera aperta – ma pretende che venga appagata l’assoluta necessità del rispetto alla Salute senza che si crei uno stato di oppressione ricattatoria. Come tutti sanno le “non-azioni” sono gravate anche dall’immorale ricatto occupazionale nel rispetto di una logica dei profitti, nascondendo persino le evidenze di danni materiali, economici e soprattutto sanitari. Esimio Carmelo Pino, Ti chiedo di denunciarmi alle Autorità competenti per “Allarme sociale ingiustificato” perché anch’io, come altri onesti Cittadini ed Ambientalisti, ho preteso da 30 anni in qua e pretendo un ambiente salubre e pulito. Prima di adire materialmente alle vie legali, però, fai in modo di far conoscere a noi Cittadini il perché non siamo in grado di avere controlli ambientali certi, sicuri e continuativi, il perché non sia stata mai creata una consulta ambientale, il perché il lavoro di Agenda 21 non abbia avuto seguito, il perché il territorio non sia stato risanato nonostante la presenza dell’Ufficio speciale, il perché  non siano resi noti i piani di rischio per incidenti industriali, il perché degli sforamenti di alcune emissioni in atmosfera, il perché dovremmo giustificare “un importante ruolo sociale in quanto realtà economica ed occupazionale più importante dell’area” piuttosto che difendere con tutti i mezzi possibili il nostro sacrosanto diritto a vivere in un ambiente sano e pulito”, conclude Peppe Falliti.