CONCORSO OGGI MILAZZO IN CLASSE / MEDIA GARIBALDI. «Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini». Così diceva il giudice Giovanni Falcone. L’incontro con la vedova dell’agente di scorta Antonio Montinaro, la signora Tina Montinaro, ci ha fatto comprendere che le idee di uomini coraggiosi, come lo sono stati tutti gli agenti di scorta, camminano sulle gambe di donne forti, che accendono ogni giorno della loro vita i riflettori sulla dignità dei loro uomini.
A trent’anni dalla strage di Capaci, nel lontano 23 maggio 1992 a Milazzo grazie all’iniziativa della Pro loco, del Comune e dell’associazione “Quarto Savona Quindici” , la marcia della memoria ha coinvolto oltre 200 studenti di Milazzo e di
Messina. La giornata della memoria e della legalità è stato un momento di grande valore educativo ed è servita a non dimenticare uomini che hanno cambiato il mondo.

La mattinata all’Atrio del Carmine alla presenza della vedova di Antonio Montinaro, oggi presidentessa dell’associazione “Quarto Savona Quindici” (così era denominata l’auto dove viaggiava il giudice), alla presenza del sindaco Pippo Midili,
del presidente della Pro Loco, Pasquale Saltalamacchia e delle principali autorità militari e civili, è stata una giornata intensa e tutti i presenti hanno ascoltato un messaggio chiaro della signora Montinaro : “I giovani devono farsi delle domande,
devono essere più curiosi e devono sapere cosa è successo nel nostro paese 30 anni fa per fare in modo che determinate cose non accadano più. Devono essere migliori di noi e meno indifferenti”.

I ragazzi devono sapere cosa è successo a Palermo. Cosa succedeva in quel periodo nella loro Sicilia. Devono sapere che ci sono stati due grandi magistrati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno deciso di lottare contro la Mafia, nonostante fino a quel momento tutti dicevano che la Mafia non esisteva. Ma anche che accanto a loro c’era la scorta fatta di uomini e noi siamo la famiglia di uno di quegli uomini, che aveva ancora tanti sogni, che aveva desiderio di crescere i suoi figli. Oggi Palermo è cambiata rispetto al periodo della stragi di mafia.

Non è più quella di una volta, non è più la Palermo delle camere della morte e tanti ragazzi scendono in piazza ribellandosi alla mafia. Ci sono tante denunce quindi è chiaro che tanto è cambiato, ma questo non significa che abbiamo vinto perché abbiamo ancora tanto da fare. Mio marito non era un eroe ma un uomo onesto e coraggioso che ha fatto il proprio dovere a differenza di altri che sono scappate.
Anche io avrei potuto allontanarmi da Palermo e vivere a Napoli ma non lo ho mai fatto per non darla vinta ai mafiosi”.
Dopo l’introduzione del presidente della Pro Loco, Pasquale Saltalamacchia, il sindaco Pippo Midili ha spiegato il significato della manifestazione. «Oggi piantiamo un seme di legalità e lo facciamo con i ragazzi delle scuole che sono coloro
che un domani avranno la responsabilità della Sicilia.

Di far sì che sia una terra ancora migliore rispetto a come lo è oggi e come è stata negli anni delle stragi. La legalità inizia dai banchi di scuola e continua all’esterno col rispetto delle norme del vivere civile. Ma è la scuola assieme alla famiglia il primo baluardo e in tal senso va contrastata con ogni mezzo la disperazione scolastica che porta spesso il giovane a percorrere strade sbagliate»
Alla presenza della vedova dell’agente Montinaro, gli alunni della scuola secondaria Garibaldi hanno avuto la possibilità di assistere alla cerimonia di inaugurazione dell’Aula consiliare, intitolata ai giudici Falcone e Borsellino e agli agenti della scorta. Sulla targa loro dedicata si sono letti i nomi di: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, del magistrato Francesca Morvillo e degli agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina.

Erano presenti il magistrato della Direzione investigativa antimafia, Antonio Carchietti, i rappresentanti di Prefettura e Questura e i comandanti delle forze dell’ordine cittadine. Dopo un breve messaggio del dottor Carchietti che ha sottolineato l’impegno per l’affermazione della legalità dei giudici contro lo strapotere della mafia, il sacrificio dei giovani poliziotti delle scorte, il sindaco Midili ha ricordato le difficoltà di giungere all’intitolazione dell’Aula dandone merito poi agli attuali consiglieri comunali. Quindi il presidente del consiglio comunale Alessandro Oliva ha ribadito l’importanza di questa intitolazione.

Carola Sofia Adamo III B

Comprensivo Primo Media Garibaldi – Milazzo