CONCORSO OGGI MILAZZO IN CLASSE / MEDIA ENRICO FERMI. Da un anno a questa parte in Italia stiamo soffrendo a causa di carenze idriche dovute al cambiamento climatico, pochissime precipitazioni nei mesi invernali, poca neve sulle montagne e questo ha comportato una sofferenza di risorse idriche nelle dighe. La colpa di tutto questo è dell’uomo che ha    inquinato l’atmosfera con scarichi nocivi, modificando l’ecosistema.

La natura ha sopportato fino a quando ha potuto, dopo di ché ha fatto capire che non si poteva andare avanti in questa maniera. La conseguenza di tutto ciò lo stiamo vivendo in questi giorni: enormi precipitazioni, tutti quei fiumi che soffrivano di carenza d’acqua si sono ingrossati a tal punto da invadere i centri abitati. Quello che l’uomo ha creato in tanti anni è stato distrutto in pochi minuti dalla natura.

Più volte abbiamo sentito parlare di “allerta rossa” che significa grande pericolo per la popolazione,  in particolare, per alcune zone dell’Emilia-Romagna e delle Marche.

La regione che più di ogni altra ha sofferto, anche in termini di vittime umane, di danni alle abitazioni, alle piccole e gradi industrie e alle coltivazioni agricole, è stata l’Emilia-Romagna. Anche nelle Marche la situazione è abbastanza tragica. Parlare di ricostruzione, di ristabilire la normalità, significa che il Governo deve investire tanti soldi anche se le vite umane non torneranno più indietro. Bisogna guardare al futuro e, soprattutto noi giovani abbiamo un compito importante: aiutare i più deboli, i bisognosi, chi non ha la forza di rialzarsi e, soprattutto, evitare di inquinare, di costruire case nei luoghi dove scorrono i fiumi o in prossimità del mare.

Trattando un argomento così delicato, ha ritenuto giusto riportare un articolo di “Legambiente” che ha lanciato un appello al Governo, indicando; 5 interventi da mettere in campo: approvare definitivamente il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, ancora in standby dopo la fase di valutazione ambientale strategica avviata dal governo alla fine dello scorso anno dopo la tragedia di Ischia. Stanziare le adeguate risorse economiche per attuarlo.Rafforzare la governance del territorio, affidando un ruolo centrale alle autorità di distretto in merito al monitoraggio e alla gestione del territorio. Approvare una legge sullo stop al consumo del suolo.Promuovere efficaci politiche territoriali di prevenzione e campagne di informazione di convivenza con il rischio per evitare comportamenti che mettono a repentaglio la vita delle persone.

Ma a ribellarsi non deve essere solo la Legambiente bensì tutti i cittadini del mondo, perché continuare a vivere in queste condizioni è una ingiustizia sia per l’ambiente, che sta subendo una grave crisi, e sia per l’umanità che continuando in tale situazione mette a rischio la propria vita.

Samuel Duca IIIC

Media Enrico Fermi – Istituto Comprensivo San Filippo del Mela