Al teatro Trifiletti la comunità scolastica dei tre Istituti Comprensivi della Città ha accolto la signora Agnese Moro, figlia del grande statista Aldo Moro, sequestrato il 16 marzo e ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio di quarantacinque anni fa. Hanno partecipato anche gli studenti delle classi quarte del liceo Vittorio Emanuele III di Patti, moderatore del convegno il dirigente scolastico del Comprensivo Terzo Alessandro Greco.

Sono intervenuti l’Assessore alla Cultura Lucia Scolaro, le dirigenti del Primo e del Secondo Istituto Comprensivo Elvira Rigoli e Alma Legrottaglie, la dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Paino Gravitelli” Domizia Arrigo, il Comandante della Capitaneria di Porto Luca Torcigliani. Sul palco una sedia vuota, ad indicare la presenza ideale, accanto alla figlia di Aldo Moro, di Adriana Faranda, impossibilitata a partecipare per sopravvenuti motivi di salute.

Agnese, testimone di una delle pagine più drammatiche della recente storia italiana, ha dialogato con gli studenti sul tema complesso della giustizia riparativa, quella “che va oltre le aule dei tribunali” che, pur non cancellando ciò che è avvenuto, rappresenta lo spazio inedito dell’incontro tra le vittime e i responsabili della lotta armata, spazio in cui è possibile il riconoscersi reciproco come persone, la scoperta del dolore dell’altro, l’esperienza di ”portarlo insieme”. Rispondendo alle domande e alle riflessioni degli studenti, Agnese ha ricostruito il suo cammino interiore, attraversato insieme con altri compagni di viaggio, mediante il quale è andata oltre il dolore, la rabbia, il rancore verso “mostri senza cuore”, trasformando la tragica frattura della sua vita in una opportunità straordinaria e condivisa di rinascita, nel segno non del perdono comunemente inteso, non del buonismo a buon mercato ma in quello del ricomporre la relazione, superare le divisioni, costruire ponti, riparare le ferite, offrire, soprattutto ai giovani, testimonianza, strumenti e possibilità per arricchire la dimensione della vita personale e contribuire al progresso civile e politico della società.

Ascolto, vicinanza, incontro, colloquio sono “le parole del dialogo” narrate da Agnese Moro con cui i giovanissimi studenti delle terze medie della Città si sono confrontati, dimostrando maturità e compostezza in una mattinata speciale, a lezione di Umanità e Bellezza.