L’Osservatorio Violenza e Suicidio e l’Associazione Culturale Attivamente scendono in campo per dire No al Bullismo e lo fanno con un’intera giornata dedicata allo Sport. Sabato 13 maggio, infatti,  Milazzo vedrà due importanti eventi: la mattina a Palazzo D’Amico il convegno “Cresciamo con lo Sport, No al Bullismo”, alle 10.30, ed il pomeriggio, alle 15, al Parco Corolla la 1° Manifestazione Sportiva di Karate per dire No al Bullismo.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Milazzo Pippo Midili e dai suoi assessori Antonio Nicosia, Lucia Scolaro e Pasquale Impellizzeri i lavori proseguiranno con gli interventi dei relatorio: avvocato Alessandra Zagarella in rappresentanza dell’Osservatorio Violenza e Suicidio, l’onorevole Tommaso Calderone, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Milazzo Andrea Maria Ortolani, l’assistente sociale Carola Maimone e l’avvocato Rosaria Filloramo, presidente della Camera Civile di Messina.

La mattinata si concluderà con la presentazione di un progetto Antibullismo che vede la partecipazione delle aziende della Depagroup di Milazzo, rappresentata da Marco De Pasquale. Un progetto pilota che vuole supportare le famiglie colpite dalla problematica.

Durante la giornata è prevista la presenza dei maestri Ettore e Giuseppe della società sportiva Karate Tai che da Milano insieme al maestro Roberto Cianciafora seguiranno i ragazzi ed i bambini nella manifestazione sportiva che avverrà nel pomeriggio alle 15 al piano superiore del Parco Corolla.

Il pomeriggio avrà inizio con i saluti del direttore del Parco Corolla Santi Grillo, il sindaco di San Filippo del Mela Gianni Pino, lo psicologo dello Sport Marco Italiano e il commissario di Polizia Lara La Rosa.

«La lotta al bullismo ed al cyberbullismo non si fa soltanto a parole – puntualizza la psicologa Valentina Sabino, referente delle associazioni – occorrono fatti, idee, politiche d’intenti, politiche sociali ed il coinvolgimento dei giovani: abbiamo scelto lo sport come strumento per prevenire e contrastare il fenomeno in netta crescita nella popolazione giovanile sia nella realtà che nei social network». «Il fatto costitutivo del bullismo non è la violenza o la minaccia, ma la coercizione – spiega l’avvocato Rosa Nastasi rappresentante area legale dell’Osservatorio Violenza e Suicidio e dell’associazione Attivamente. I ragazzi devono essere consapevoli che incorrono in reato, reato che prevede reclusione e pena pecuniaria»

«Per fronteggiare la problematica del bullismo e del cyberbullismo, il lavoro sociale ha come obiettivi la prevenzione del fenomeno e l’aiuto alle vittime di bullismo – sottolinea l’assistente Carola Maimone – La prevenzione soprattutto viene svolta nei confronti di categorie di minori a rischio di bullismo e di chi è a loro significativamente legato (ragazzi, genitori, insegnanti) da parte di operatori e di persone che in passato sono state vittime di bullismo. Lo scopo è quello di sensibilizzare, informare e dare delle linee guida per poter arginare ed evitare il più possibile il verificarsi del fenomeno».