Le chiazze di idrocarburi nel mare antistante la centrale A2A (FOTO ARCHIVIO OGGI MILAZZO)Sversamenti nel mare di Milazzo dopo l’alluvione, assolti i manager della centrale A2A 8 Febbraio 2023 Cronaca 4 Commenti Erano accusati di sversamenti nel mare di Milazzo di sostanze oleose, provocando inquinamento ambientale. Il Gup del Tribunale di Barcellona Giuseppe Sidoti, ha disposto il non luogo a procedere per due manager ai vertici aziendali della Centrale termoelettrica “A2A Energie Future Spa” di San Filippo del Mela. Si tratta del capocentrale Francesco Farilla, 54 anni, originario di Taranto, e di Sebastiano Bucolo di Milazzo, responsabile dell’esercizio dell’impianto. I fatti risalgono ai nubifragi del 7 e del 24 ottobre 2019 in cui si verificarono copiose piogge che avrebbero provocato uno sversamento di olio combustibile proveniente dalle vasche di raccolta delle acque oleose nel mare davanti alla centrale. I difensori hanno dimostrato che l’industria ha attuato i protocolli di sicurezza per la tutela ambientale ed eseguite le prescrizione dell’Arpa e dell’Ispra. Inoltre la comparazione di dati relativi allo specchio d’acqua situato davanti all’industria hanno dimostrato che non vi è stata alcuna variazione o superamento di parametri inquinanti rispetto ai dati rilevati negli ultimi decenni. Farilla e Bucolo erano indagati del reato di “inquinamento ambientale delle acque e del suolo”. Infatti, all’esito delle indagini si contestava agli indagati di aver «omesso di predisporre le procedure di pulizia delle aste fognarie e delle vasche di decantazione delle acque oleose all’interno della centrale termoelettrica nonché, di predisporre provvedimenti utili, anche manutentivi, finalizzati ad evitare di trasferire qualsiasi forma di inquinamento al suolo nonché ad evitare che le acque meteoriche confluissero, e pertanto si mescolassero, nelle vasche di contenimento di olio combustibile». I difensori hanno dimostrato che lo sversamento in mare del 7 ottobre 2019, così come documentato anche dall’Arpa e dall’Ispra, è stato generato da un evento atmosferico straordinario. Inoltre, come hanno potuto verificare le agenzie di protezione dell’ambiente, già all’indomani la chiazza oleosa che si era riversata in mare è stata prosciugata dall’intervento di Mare Vivo che ha rimosso ogni sostanza. Per quanto riguarda invece il secondo episodio del successivo 24 ottobre 2019 è stato dimostrato dalla difesa che, grazie alle opere di contenimento realizzate nell’immediatezza, tra le quali la costruzione di un muro di contenimento, le sostanze oleose frammiste ad acqua utilizzate nel ciclo lavorativo, hanno invaso solo il piazzale e non si sono riversate in mare. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.310 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT