E’ stato presentato nell’ambito della rassegna “Giardini Letterari” il saggio “La Politica Nella Comedia” di Diego Celi. Testo realizzato con il contributo di Raffaele Manduca e la prefazione del giornalista Enzo Basso. All’evento organizzato dalla Sezione Fidapa di Milazzo in collaborazione con l’Associazione Sciarpa Bianca hanno preso parte Giuseppe Fontanelli, professore associato di Letteratura italiana, moderna e contemporanea presso l’Università di Messina, che ha trovato numerosi e importanti collegamenti tra i temi che emergono nel saggio di Diego Celi con gli autori del novecento, quali Federico Tozzi, scrittore, poeta, drammaturgo e giornalista italiano, realista nel cogliere l’inadeguatezza dell’individuo di fronte alle richieste nuove e continue del vivere. Piero Gobetti liberale, attento conoscitore del Marxismo e George Orwell, difensore estremo della memoria storica. A sostituire la presidente Mariella Morabito è stata la past president Natascia Fazzeri. A presentare l’autore, un docente presso l’Università di Padova, e Capo del Dipartimento Chirurgico presso l’azienda Papardo-Piemonte di Messina, noto nel panorama letterario, scrittore di numerosi saggi, di romanzi storici e di testi biografici, vincitore di diversi premi, Mariarosaria Cusumano. Numerosi sono i sui testi di successo come “Alata Solerzia” in memoria di Giorgio La Pira; Premio Internazionale “Scilla e Cariddi”; Premio Rosario Livatino-Antonio Saetta; Premio speciale Giuria ”Concorso Letterario Internazionale Città di Cefalù”.

In un momento di grande destrutturazione della politica contemporanea, in un momento di confusione, di perdita dell’etica e di ideali, il Giornalista Enzo Basso scorge nel Saggio dell’Autore un forte richiamo alla coscienza politica, alla necessità di vivere la Politica con consapevolezza e responsabilità, e Dante, come Diego Celi mostra, è la voce altera, fiera contro ogni strumentalizzazione, contro ogni servilismo e corruzione. A distanza di settecento anni, il pensiero politico di Dante tuona più vivo che mai e indica la via per uscire dal pantano attuale. Ha arricchito la presentazione di solennità la presenza e l’intervento del Monsignor Alexios Mandanikiotis, della Chiesa greco ortodossa, che ha proposto la diffusione del saggio di Diego Celi nelle scuole, come volume propedeutico, come linfa di memoria perché siamo “memoria” che non può essere trascurata o cancellata dall’inettitudine e dagli interessi di partito. Le parole del Monsignore hanno risuonato forti e chiare di un messaggio che vuole essere un appello alle coscienze degli adulti distratti e dei giovani sempre più ignari.