All’istituto “Ettore Majorana” ritorna il tradizionale appuntamento “L’incontro con l’autore”. Nonostante le ancora presenti e osservate misure di prevenzione e contenimento dei rischi da Covid-19, l’Istituto Tecnico Tecnologico di Milazzo ha ospitato il magistrato siciliano Simona Lo Iacono, autrice del romanzo L’albatro e di altri testi fra cui Le streghe di Lenzavacche, selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega 2016 e La tigre di Noto, di recente pubblicazione.

L’incontro, tenutosi in modalità online sulla piattaforma Cisco Webex Meetings utilizzata dalla scuola in questo anno di didattica a distanza e didattica integrata, ha permesso l’interazione fra la scrittrice, gli alunni e alcuni docenti di Lettere della scuola che, coordinate dalla professoressa Chillè, referente del progetto Incontro con l’autore da anni e valida, empatica, competente navigante fra le pagine dei libri proposti ad alunni e colleghi da cui riesce a ricavare voli, associazioni o, semplicemente, riferimenti a volte impensabili, si è trasformato in un pomeriggio di spunti e riflessioni su questioni di vita e di letteratura. Incontro “dal sapore di normalità” è stato il commento del Dirigente Scolastico Stello Vadalà, e della professoressa Scaffidi che, nell’avviare i lavori, ha voluto anche ringraziare i rappresentanti di istituto, Dario Nostro e Francesco Piccione, per essersi offerti di rivolgere all’autrice le domande preparate dopo un approfondito lavoro di analisi e riflessione dai loro compagni sul romanzo L’albatro, già letto e analizzato nel precedente anno scolastico e poi, purtroppo, congelato per ovvi motivi di pandemia, e rinviato a tempi più opportuni, finalmente arrivati.

L’albatro, romanzo delicato e avvolgente, dal linguaggio poetico e fortemente evocativo, dalla doppia narrazione fra passato e presente, tratteggia elegantemente il ritratto di una delle più importanti figure della letteratura italiana, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de Il gattopardo e personaggio emblematico e affascinante, facendo proprio l’idea che il destino di ogni adulto vada ricercato nei suoi sogni di bambino. Proprio la piacevole e stimolante chiacchierata con la dottoressa Lo Iacono ha reso più evidente i molteplici piani presenti nel libro, da quello umano, a quello narrativo, a quello vocazionale che risulta essere assolutamente prioritario, individuare la propria vocazione, i propri sogni, il proprio progetto vitale fondamentali per la crescita dei ragazzi.

Affettuoso e coinvolgente il messaggio ai ragazzi verso il quale futuro si sente immersa. «E’ la nostra eredità la scuola – dice infatti la scrittrice – perché i ragazzi hanno bisogno di essere sostenuti per potersi avviare verso il loro grande viaggio. L’albatro da questo punto di vista è emblematico perché è un romanzo nel quale ho cercato di mettere in evidenza quella che è la mia idea del mistero dell’esistenza che si concentra tutto nell’idea cosiddetta vocazionale, un progetto vitale, un sogno che si possa dire pienamente realizzato nella vita di un uomo e per fare questo è necessario partire da quando si è piccoli e poi attraversare assieme al bambino il suo percorso vitale»