Riccardo Maestrale

Dicono che Riccardo poco prima di essere stato travolto dalla Ford che lo ha ucciso, ieri notte sulla autostrada A20, ha pubblicato un post su Twitter. Una foto scattata dalla Peugeot 208, poco prima del viadotto Tarantonio, lungo la strada che lo stava riportando a Milazzo. Lo scatto veloce e quasi sfocato ritrae le due auto davanti a lui incolonnate in uno dei tanti restringimenti della A20. Quella che tutti ormai chiamano l’autostrada della morte.

Il suo tweet mette i brividi. “Si torna a casa” ha scritto. Ma Riccardo a casa non è mai arrivato. Lui ventiduenne effettivo al 1° Reggimento Bersaglieri dell’esercito in servizio a Cosenza è morto sul colpo per tentare di aiutare gli occupanti di una Toyota Rav 4 che, poco prima del suo passaggio, avevano avuto un violentissimo incidente con un Tir. Non ha esitato Riccardo a scendere per dare aiuto. E non ha esitato neanche il fratello Francesco, 27anni, che adesso nel reparto di rianimazione del Policlinico di Messina lotta tra la vita e la morte.

Dicono che il coraggio non gli mancava. Entrambi erano appassionati di Softair, uno sport basato sulla simulazione di azioni militari.

A travolgerli è stata una Ford EcoSport che transitava e che non poteva mai immaginare di trovare due giovani pieni di vita al centro della carreggiata.

Riccardo, alunno dell’Istituto Majorana, era un militare. Lavorava nell’esercito dal 2018 come il papà. Una famiglia, originaria di Spadafora, distrutta dal dolore. A Lecco dove, i fratelli Maestrale sono nati, ci sono arrivati per caso. Probabilmente per il lavoro del padre sempre in servizio in posti diversi.

Francesco, invece, giovane ingegnere già lavora pur continuando i suoi studi a Messina.

Anche il sindaco Pippo Midili ha voluto esprimere a nome di tutta l’amministrazione comunale il cordoglio alla famiglia. «Questa prematura morte di Riccardo. – afferma il primo cittadino – ci lascia sgomenti ed attoniti. Non ci sono parole per descrivere una morte così drammatica. Un lutto che scuote l’intera cittadinanza. Sono certo che Riccardo continuerà a vivere nel ricordo di coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato per le sue doti professionali ma soprattutto umane. Una generosità dimostrata sino all’ultimo istante della vita»

La tragedia di ieri notte, inevitabilmente, ha fatto calare il silenzio non solo su Milazzo, che poco più di un anno fa, sempre sulla stessa A20, ha pianto la perdita del giovane milazzese Claudio Paci, ma anche sulla vicina Messina.

Nella città dello Stretto, al Policlinico Universitario, ci sono ricoverati anche il conducente della macchina che ha tamponato il Tir e un passeggero. Sulla vicenda stanno provando a fare chiarezza gli inquirenti. Gli uomini della Polizia Stradale e quelli dei Vigili del Fuoco intervenuti ieri, dicono che la dinamica è stata chiara fin dal primo momento. Anche se il dito è puntato contro il manto stradale dissestato ormai da anni e i numeosi restringimenti presenti soprattutto nel tratto che da Messina conduce alla Città del Capo. Uno di quelli che ha fotografato Riccardo, che a casa non è mai tornato. E non lo dicono. E’ successo. Ieri. Alle 22.30. Sulla A20.

Rossana Franzone

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Pendolare
Pendolare
3 anni fa

Faccio questo tratto autostradale tutti i giorni e sento sempre di rischiare la vita……

Diallino
Diallino
3 anni fa

Che ingiustizia della vita prendere così la vita ad un giovane mentre sta effettuando un atto grandioso venire in aiuto a delle persone bisognose!!!
Mio cordoglio alla famiglia ❤️

OSSERVATORE
OSSERVATORE
3 anni fa

Devono arrestarli tutti, da 3 decenni questo tratto di strada così come tanti altri della nostra rete autostradale versano in uno stato di degrado inammissibile e vergognoso, tante morti si potevano evitare e si fanno pure pagare il pedaggio,…. sentite condoglianze alla famiglia.