Ostruzionismo dettato da sentimenti antisemiti o normali problemi di estremo “rigore burocratico”? Pensare che dietro ai problemi tecnici legati al concerto della cantante Noa previsto domenica 25 agosto al Castello di Milazzo ci siano discriminazioni nei confronti dell’artista israeliana (almeno dall’interno del palazzo comunale) sembra più una boutade che una cosa seria. E’ più plausibile che quando c’è di mezzo un bene comunale, a meno di un anno dal voto amministrativo, qualsiasi cosa diventi un “caso”.

IL DECRETO. Il problema che ha scosso gli organizzatori del concerto è che la Commissione di vigilanza per i pubblici spettacoli ha concesso all’organizzatore dell’evento solo  199 posti a sedere. Un numero esiguo se si considera il richiamo dell’artista, nota per la colonna sonora del film premio oscar “La Vita e bella” ma congrua per la commissione che ha deciso di applicare alla lettera il “decreto Gabrielli” che impone dopo i fatti di Torino forti restrizioni nell’organizzare eventi pubblici comprese sagre e processioni religiose.

L’ACCUSA. «L’atmosfera respirata a Milazzo per una cancellazione del concerto – hanno sostenuto in una nota gli organizzatori –  ci fa ipotizzare che l’assurda e illogica decisione della Commissione sia dovuta non già a problematiche tecniche, inesistenti per quel che descriviamo sopra, ma al nome dell’artista. E dispiace che proprio qui in Sicilia, dove l’artista israeliana ha iniziato la sua carriera, debba subire questa umiliazione, perché concedere il concerto a solo 199 persone, è un’offesa non solo all’Artista ma al pubblico che la segue e che si sa essere molto numeroso in Sicilia».

IL MISH MASH. Nella nota si fa riferimento anche al Mish Mash Festival della settimana scorsa a cui è stata concessa «una agibilità sino a 3200 persone e concedendo anche la licenza per la vendita di bevande analcoliche e birra nello stesso luogo».

Con riferimento ai problemi di ordine tecnico emersi in relazione al programmato concerto di Noa e ad una nota diffusa dagli organizzatori, il sindaco Formica e l’assessore ai beni culturali Salvo Presti (che ha presieduto la commissione comunale di vigilanza) hanno diffuso una nota per chiarire la situazione.
LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE. “Innanzitutto riteniamo che non sia il caso di scomodare categorie inesistenti quali quella della discriminazione che, associata alla terra natia dell’artista, rischiano di alimentare suggestioni fantasiose. Va subito chiarito che l’Amministrazione si è battuta, al fianco degli organizzatori dell’evento, perché fosse consentito un numero maggiore di ingressi. 
I rilievi formulati dal rappresentante del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, hanno indotto la commissione a concludere, a nostro avviso in maniera eccessivamente restrittiva, per un’autorizzazione per 199 posti a sedere. Anche l’accostamento al Mish Mash festival non è del tutto pertinente, tenuto conto che, sotto il profilo tecnico, secondo l’avviso del personale dei Vigili del fuoco, la presenza dei posti a sedere, previsti per il concerto del prossimo 25 agosto ed assenti per il festival, impone di adottare un dispositivo di sicurezza differente. Nessuna discriminazione, quindi. Noa è una straordinaria artista internazionale e noi siamo onorati che abbia scelto Milazzo per esibirsi.
Agli organizzatori diciamo che, se decidessero di rinunciare ai posti a sedere, l’accesso sarebbe, ovviamente, consentito per 3200 persone, al pari della splendida manifestazione tenutasi la scorsa settimana, nel corso della quale non si sono registrate criticità di alcun genere», conclude la nota del comune.