LICEO IMPALLOMENI. Sono state costruite una nuova stazione ferroviaria e la stazione marittima, sono stati aperti al pubblico il Castello, il Teatro, la Biblioteca Comunale, la Piscina e il Palazzetto dello Sport. Il Duomo ha avuto finalmente la sua piazza e una delle più importanti strade del centro è stata chiusa alle auto e trasformata in passeggiata. Ma è triste l’immagine che ci offrono oggi alcuni luoghi storici di Milazzo, un tempo fiore all’occhiello della nostra città: in degrado, abbandonati e sommersi dai rifiuti. L’esempio più eclatante è la vecchia stazione; l’ultimo treno, partito 28 anni fa, sanciva l’inizio di un periodo di abbandono protrattosi fino ad oggi. Essa ha rappresentato per un secolo la porta della città, l’arrivo e la partenza di merci e persone che portavano il nome di Milazzo in giro per l’Italia e non solo. Trattandosi non di un semplice edificio dismesso ma più precisamente di un ampio comparto urbano che comprende i piazzali e manufatti di servizio e la Piazza Marconi antistante il fabbricato viaggiatori, l’area gravitante attorno alla ex stazione può definirsi come esempio di Archeologia Urbana, di proporzioni ancora maggiori se si comprendono anche gli edifici industriali posti in fregio a via Ciantro.

La vecchia stazione

Nonostante ciò, oggi vive nel più profondo stato di abbandono: come si può vedere dalle foto, le sterpaglie, i rifiuti e le scritte dei grafomani la ricoprono ormai interamente. Poco distante da essa, giacciono, anch’essi coperti da erba e rifiuti, gli edifici industriali della Montecatini. Concepita con una vocazione agricola e modificatasi nella seconda metà dell’Ottocento con lo sviluppo del settore industriale, la Montecatini, nata nel 1901, produceva acido solforico e fertilizzanti chimici, ma con l’avvento di nuovi concimi e nuove tecnologie di produzione che rendevano gli impianti obsoleti, nel 1960 venne dismessa. Da considerare infine,sono i Mulini Lo Presti, che dominano sul porto. Sono anch’essi il relitto di un periodo industriale che ha caratterizzato Milazzo come polo prosperoso e sintonizzato su frequenze nazionali e internazionali. Da quando è stato acquisito dall’amministrazione comunale, nel 2001, l’edificio che domina una delle arterie della nostra città è stato soggetto a progetti, pubblicazioni, tesi di laurea fino ad essere ritenuto dall’Assessorato Regionale competente (dei Beni Culturali e all’Identità siciliane) sito di interesse culturale e sottoposto a tutela.

I Mulini Lo Presti

Di recente tornati all’asta, i Mulini Lo Presti sono un frammento d’identità che Milazzo rischia di perdere per sempre, al netto della reale possibilità della casa comunale di amministrare un bene così vasto e del desiderio dei cittadini di vedere negli spazi e gli edifici abbandonati come questi qualcosa per sé stessi.

Oggi tutti questi edifici sono adibiti a deposito per i mezzi della raccolta differenziata. Insomma, Milazzo di storia ne è piena, ma rischia di essere irrimediabilmente sommersa dall’enorme quantità di rifiuti che purtroppo vengono abbandonati ovunque. È compito nostro dunque, da bravi cittadini, non lasciare che tutto questo scompaia.

AURORA PAVONE I ALC